A Passo Spino il censimento dei volatili migratori

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TOSCOLANO MADERNO – Sono in pieno svolgimento a Passo spino, nell’entroterra di Toscolano Maderno, le operazioni di inanellamento degli uccelli migratori. Un’attività scientifica rilevantissima. Ecco perché.

Gli ornitologi dell’associazione FaunaViva (faunaviva.wordpress.com), che da 15 anni cura per conto dell’Ersaf l’attività dell’Osservatorio ornitologico «Antonio Duse» di Passo Spino, sono di nuovo al lavoro.

Anche in questi giorni, come accade dal 2000 nel periodo delle migrazioni, in questa stazione scientifica, considerata uno tra i più importanti valichi bresciani per il passo degli uccelli, si svolgono incessanti operazioni di monitoraggio dell’avifauna selvatica.

Qui gli ornitologici di FaunaViva, coordinati dal biologo Severino Vitulano, ogni giorno catturano in modo non cruento, utilizzando grandi reti, centinaia di esemplari, che vengono catalogati, pesati, misurati, valutati, inanellati e poi, nel giro di un minuto, due al massimo, di nuovo liberati.

Passo Spino, posto lungo una delle direttrici migratorie seguite dai volatili per attraversare le Alpi nel loro spostamento dai luoghi di nidificazione nell’Europa settentrionale verso i quartieri di svernamento mediterranei o africani, diventa così sede, per tre mesi all’anno, di un’attività scientifica che quest’anno proseguirà ininterrottamente fino al 20 novembre.

Nelle reti finiscono fringuelli, peppole, pispole, cinciarelle e tante altre specie “specialiste” della migrazione su medie o lunghe distanze. Come la balia nera, un uccello capace di migrare anche per diecimila chilometri, dalla Svezia al Sudafrica.

Lo scopo dell’attività che Ersaf promuove a Passo Spino è verificare i tempi di migrazione delle specie, la loro distribuzione e le dimensioni degli esemplari per capire i cambiamenti climatici, se e quanto influiscono sulle abitudini dei migratori. Sono dati che aiutano a saperne di più sullo stato del territorio e del pianeta.

I dati raccolti a Passo Spino finiscono poi nel database italiano gestito dal Centro nazionale di inanellamento dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), e in quello europeo curato dall’Euring. Un network che, al termine della stagione della migrazione, consentirà di capire meglio l’evolversi del clima e delle condizioni ambientali del pianeta. L’anno scorso a Passo Spino furono catturati, registrati e rilasciato circa cinquemila volatili, per un centinaio di specie differenti. Quest’anno il bilancio sarà tracciato dopo il 20 novembre.

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Di seguito alcune informazioni sull’attività condotta a Passo Spino tratte dal sito dell’associazione FaunaViva.

Continuità di lavoro e rigorosità nel metodo scientifico

Aspetti qualificanti dell’attività condotta sono la continuità e la rigorosità scientifica dei metodi di studio. Tali risultati sono stati possibili grazie al determinante supporto di Regione Lombardia ed Ersaf ed all’esperienza di FaunaViva, che attualmente collabora con la realtà dello Studio Associato e che in questi anni si è avvalsa di alcuni dei migliori inanellatori italiani.

Gli uccelli, prima di essere liberati,  vengono pesati, misurati e valutati.
Gli uccelli, prima di essere liberati, vengono pesati, misurati e valutati.

Il ruolo nel Progetto Alpi e i conteggi visivi della migrazione

L’Osservatorio di Spino è uno dei più importanti tra quelli afferenti al Progetto Alpi, programma coordinato di studio della migrazione in area alpina. La stazione del Passo di Spino è stata nel 2005 la prima in Italia ad intraprendere in maniera strutturata il conteggio visivo dei migratori. Il conteggio viene effettuato da un operatore dedicato nel periodo di maggiore intensità del passo autunnale, con un metodo di rilevamento a campione, consistente in sessioni di 15 minuti ogni ora. I primi anni di attività hanno fornito risultati molto interessanti, presentati al XV Convegno Nazionale di Ornitologia a Sabaudia (LT) ed al X Convegno Nazionale degli Inanellatori a Montesilvano (PE): il conteggio visivo costituisce un’importante integrazione dell’inanellamento ampliando lo spettro delle specie monitorate ed incrementando la precisione delle stime numeriche.

Una peppola.
Una peppola.

Studio della migrazione

Nel primi 11 anni di attività i dati raccolti presso il Passo di Spino sono stati utilizzati per indagare diversi aspetti della migrazione degli Uccelli, dalla fenologia migratoria alla demografia delle popolazioni selvatiche, dall’influenza dei cambiamenti climatici allo stato di salute delle popolazioni migratrici, dall’evoluzione della morfologia alare all’identificazione delle aree di provenienza delle popolazioni migratrici.

Gli stessi dati contribuiscono inoltre ad arricchire il database del Progetto Alpi sul quale vengono effettuate analisi a scala più ampia. Annualmente nelle relazioni tecniche vengono definiti alcuni parametri fondamentali delle popolazioni migratrici: l’andamento numerico delle catture negli anni, la scansione temporale del passaggio migratorio, il rapporto tra individui giovani ed adulti, le caratteristiche biometriche medie delle popolazioni in transito.

La raccolta di tali informazioni su tempi lunghi e con metodologie standardizzate costituisce l’essenza stessa dei programmi di monitoraggio: è infatti fondamentale disporre di informazioni aggiornate per poter valutare in tempo reale lo stato di conservazione delle specie migratrici o individuare in tempi brevi l’occorrenza di particolari criticità, come ad esempio la marcata e prolungata diminuzione di qualche specie o la variazione delle condizioni fisiologiche all’interno di una popolazione. È poi sulla base di tali informazioni che vanno approntate le opportune strategie di conservazione della fauna selvatica.

La continuità e la durata sono l’essenza stessa dei progetti di monitoraggio e, purtroppo, costituiscono in molti casi un punto debole degli studi condotti nel nostro Paese. I dati raccolti al Passo di Spino dal momento della sua riapertura hanno permesso di costruire un database di indubbia qualità, tra i più importanti del panorama italiano.

Gli operatori dell'associazione Fauna Viva al lavoro a Passo spino.
Gli operatori dell’associazione FaunaViva al lavoro a Passo spino.

Formazione e scambio di esperienze con l’estero

Altri aspetti fondamentali dell’attività svolta al Passo di Spino sono quelli della formazione universitaria e dello scambio di conoscenze con inanellatori provenienti da altri Paesi. In dieci anni di attività sono stati svolti presso l’Osservatorio del Passo di Spino tredici lavori di tesi che hanno coinvolto laureandi degli atenei di Milano, Milano Bicocca e Pavia. La stazione ha inoltre ospitato regolarmente inanellatori provenienti da altri Paesi (Danimarca, Kenia, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Spagna, Stati Uniti) in modo da garantire uno scambio ed una formazione continua del personale coinvolto nelle operazioni di inanellamento.

Gli uccelli sono catturati in modo non cruento, utilizzando grandi reti.
Gli uccelli sono catturati in modo non cruento, utilizzando grandi reti.
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