Dipingere la guerra

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POLPENAZZE – La Grande Guerra (ma anche gli altri conflitti) vista dai grandi artisti. Se ne parla venerdì 13 novembre alle 20.45 nella sala consiliare di Polpenazze con il critico d’arte Simone Fappanni.

L’incontro, a ingresso libero, è promosso dall’associazione Studio B, in collaborazione con le associazioni d’Arma locali (Alpini, Artiglieri, Bersaglieri e Fanti di Polpenazze del Garda) e con l’assessorato alla Cultura.

«La serata – spiega Gianluca Bordiga, presidente di Studio B – rientra nelle manifestazioni legate al quarto Concorso nazionale di pittura a tema della Valle Tenesi». Ad affrontare l’argomento è stato invitato lo studioso d’arte Simone Fappanni, che ha affrontato il tema nel suo ultimo libro dal titolo «Dipingere la guerra. Dalla celebrazione alla condanna».

«La rappresentazione di eventi bellici ha origini molto antiche – spiega Fappanni – tanto è vero che anche presso le società arcaiche era largamente in uso raffigurare le battaglie, specialmente con l’intento di celebrare i sovrani o le azioni dei condottieri più intrepidi».

Durante la serata sarà proposto un excursus sull’arte di dipingere la guerra che si snoda dall’antichità a oggi attraverso le opere più significative che hanno a che fare con la descrizione, attraverso il colore e il segno, di eventi in cui si sono scontrati migliaia di uomini con armi sempre più sofisticate e letali, causando lutti e distruzioni.

Attraverso la presentazione slide, verranno ripercorsi, in particolare, gli eventi salienti della Prima guerra mondiale attraverso le opere di grandi artisti che hanno illustrato non solo le principali battaglie del conflitto, ma anche i comandanti, le truppe, i campi di battaglia e altri elementi della Grande Guerra.

Durante la serata sarà possibile visionare dal vivo una serie di cartoline originali del Prestito nazionale, oltre a un quadro battaglista di Giorgio Armelloni, un dipinto avente per tema una battaglia di Fazio Lauria e una riproduzione di grandi dimensioni di “Guernica” di Pablo Picasso, vero emblema di condanna di ogni guerra.

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