Consiglio alle 10, le minoranze se ne vanno

PADENGHE – Consiglio comunale convocato il sabato mattina alle 10. Le minoranze abbandonano l’aula e chiedono convocazioni compatibili con le attività lavorative.

I gruppi di minoranza “Padenghe sei Tu” e Movimento 5 Stelle hanno diffuso due comunicati inerenti la convocazione dell’ultimo consiglio comunale.

Ecco il comunicato di Padenghe sei Tu

«Durante l’ultima seduta del consiglio comunale di sabato 30 luglio 2016 i gruppi di minoranza “Padenghe sei Tu”, e il Movimento 5 Stelle, presenti al completo a differenza della maggioranza che contava anche l’assenza del vice sindaco oltre ad altri consiglieri, hanno deciso di abbandonare il Consiglio Comunale.

Tra i punti in discussione, la manovra di assestamento generale del bilancio triennale 2016/2018 e la salvaguardia degli equilibri di bilancio anno 2016, che rappresentano un momento importante della gestione finanziaria del Comune e la mozione relativa al cantiere “Bertanigra” che è un argomento molto sentito dalla cittadinanza e dai diretti interessati (assegnatari),  il tutto alla presenza di 2 cittadini e di un giornalista.

In più occasioni avevamo chiesto, purtroppo senza successo, sia verbalmente che per iscritto, di poter svolgere i lavori del consiglio comunale, in orari compatibili con le attività lavorative, sia dei consiglieri che dei cittadini e in orari  più adeguati alla massima divulgazione e partecipazione di tutti coloro che mostrano interesse per la cosa pubblica.

Il Consiglio Comunale, salve rare eccezioni, si è sempre riunito tradizionalmente alla sera in giornate infrasettimanali alle ore 20.30, principalmente di martedì, che non a caso è il giorno in cui si riunisce la Giunta Comunale.

Questa volta, invece, il Consiglio Comunale è stato convocato nuovamente di sabato mattina alle ore 10 e non  è la prima volta che ciò accade, altre volte è stato convocato  di sabato mattina alle ore 8.30, 9 e 9.30, altre volte ancora in giornate infrasettimanali alle ore 17, 18, 18.30 o alle 19.

Anche la Commissione Bilancio che è pubblica, la scorsa settimana, martedì  26 Luglio, è stata convocata alle ore 11.

Riteniamo poco corretti questi comportamenti, divenuti più usuali soprattutto da due anni a questa parte, non sarà una coincidenza, che tutte le volte che la minoranza ha chiesto una convocazione del Consiglio Comunale per discutere problemi ed argomenti di interesse della cittadinanza, questi siano sempre stati convocati ad “orari impossibili”, orari che impediscono di fatto  la partecipazione a chi lavora e a chi ha una attività.

E’ chiara la volontà di questa maggioranza di non voler far partecipare ad eventi importanti i cittadini di Padenghe. I metodi utilizzati denotano mancanza di sensibilità per gli interessi collettivi e un chiaro intento di voler allontanare i cittadini dalle istituzioni».

Ecco il comunicato del Movimento 5 Stelle

«In passato le minoranze hanno più volte chiesto di convocare i consigli comunali durante la settimana e in orario serale per favorire la partecipazione dei cittadini, considerato che nelle occasioni in cui furono convocati di sabato mattina la presenza fu scarsissima.

Malgrado ciò sabato 30 luglio alle ore 10 si è svolto l’ultimo consiglio ed ancora una volta tra il pubblico vi erano soltanto 3 persone. Un dovere dei consiglieri sia di maggioranza che di minoranza è onorare la fiducia di chi li ha eletti lavorando alle tematiche amministrative e presenziando ai consigli, nei quali sono portati ad esprimere le loro opinioni sui temi trattati nell’odg.

Vista l’assenza di ben 3 consiglieri di maggioranza e la scarsissima partecipazione dei cittadini abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione che il sabato non è un giorno ideale per questo importante strumento. Abbiamo quindi deciso, in sintonia con i consiglieri di Padenghe sei Tu, di abbandonare il consiglio.

La seduta è stata dunque sospesa per mancanza del numero legale. Riteniamo, in ultima analisi, che una maggioranza che convoca un consiglio comunale, soprattutto quando è alle prese con scadenze improrogabili ha quantomeno il compito di assicurarsi che sia presente il numero sufficiente di consiglieri per portare avanti in autonomia le proprie decisioni».

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