Le Marocche di Dro: quale futuro?

DRO – Doppio appuntamento, nell’ambito della rassegna «Il fiume al castello», dedicato all’area naturale protetta delle Marocche di Dro. Martedì un’escursione e giovedì conferenza.

Le Marocche di Dro, dal 1989 area naturale protetta, costituiscono sia per estensione (oltre 250 ettari) sia per volume il più imponente fenomeno di frana per crollo e scorrimento di materiale lapideo a livello europeo. Al loro futuro il Parco fluviale della Sarca dedica un doppio appuntamento, nell’ambito della rassegna «Il fiume al castello»: martedì 10 ottobre un’escursione con osservazioni in ambiente, giovedì 12 ottobre una tavola rotonda aperta al contributo dei partecipanti. Informazioni al numero 0464 583557.

Di origine post-glaciale, si sono formate circa 200 mila anni fa, durante il ritiro dei ghiacciai, quando l’allentamento della spinta sui fianchi delle montagne ha provocato il crollo nel fondo valle di tre grosse frane. Le Marocche di oggi, uno dei pochi biotopi europei classificati come zona arida anziché zona umida, sono il risultato di migliaia di anni di lento lavorio degli agenti atmosferici, che hanno disgregato e modellato i resti di quelle antichissima frane.

L’appuntamento di martedì 10 (ritrovo alle 15 alla Porta Parco delle Marocche, durata due ore circa) consiste nell’attraversamento della riserva naturale con la guida del dott. Lucio Sottovia (direttore dell’Ufficio biodiversità della Provincia) e la guida alpina Gino Malfer, per comprendere sul campo le ragioni di una tutela attiva e riflettere sulle possibili pratiche gestionali e di fruizione, nel rispetto dell’ambiente. L’escursione si conclude con una merenda offerta dall’azienda agricola Gino Pedrotti, nella loro sede a Pietramurata.

La tavola rotonda di giovedì 12 ottobre (castel Drena, inizio alle ore 20.30) vuole essere lo strumento con cui avviare un confronto sul rapporto tra tutela dell’ambiente e la sua valorizzazione, e la fruizione e le percezioni diffuse tra le comunità locali. Intervengono Claudio Civettini, consigliere provinciale, proponente la candidatura della Riserva naturale delle Marocche di Dro a patrimonio dell’umanità Unesco; Michela Zucca, antropologa, autrice di uno studio sulla percezione sociale dell’istituzione dei biotopi provinciali; Lucio Sottovia, direttore dell’Ufficio biodiversità della Provincia; modera Maurizio Petrolli, che per i diversi ruoli ricoperti è in grado di ricostruire un excursus storico sulle tante progettualità di cui quest’area naturale è stata oggetto. Apre e accompagna i lavori Michela Calzá, vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Dro.

L’ambiente delle Marocche di Dro.

Il fiume al castello

La rassegna «Il fiume al castello», a castel Drena per tutto il mese di ottobre, è organizzata dal Parco fluviale della Sarca, assieme all’associazione Amici della Sarca e al Servizio sviluppo sostenibile e Aree protette della Provincia, con il sostegno delle Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, Valle dei Laghi e Giudicarie, del Bacino Imbrifero Montano Sarca, Mincio, Garda e di numerosi sponsor. Tutte le iniziative sono gratuite.

Informazioni e contatti: Parco fluviale della Sarca, www.parcofluvialesarca.tn.it, tel. 0464.583557.

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