Chiatta affondata sulla fognatura, al via il recupero

GARDONE RIVIERA – Sono cominciate ieri, martedì 6, le operazioni di recupero della chiatta affondata lo scorso novembre al porto del Casinò di Gardone Riviera.

Al relitto sono stati fissati due set di palloni di sollevamento. Il primo è stato gonfiato ieri. Operazione che ha permesso di disincagliare il natante dal fondale sul quale era adagiato a 28 metri di profondità, e a riportarlo in posizione orizzontale.

Questa mattina saranno riempiti d’aria anche i palloni di sollevamento del secondo set. Forse già da oggi il relitto potrà riemergere. Poi dovrà essere imbragato e recuperato. «Operazione che ci auguriamo di veder eseguita entro il fine settimana», ha dichiarato il responsabile dell’ufficio tecnico comunale di Gardone Riviera, Giacomo Frigerio, al termine del summit cui ieri mattina hanno partecipato, oltre alla ditta proprietaria del relitto (a cui spetta la competenza e il costo dell’operazione di recupero), anche la Guardia Costiera, i Carabinieri e i tecnici di Acque Bresciane.

I palloni di sollevamento utilizzati per il recupero della chiatta.

 

Questi ultimi hanno programmato a partire dal 15 marzo le operazioni di messa in sicurezza della tubatura fognaria in polietilene urtata e messa in pressione, ma non danneggiata, dal relitto. Sono già pronti i rinforzi metallici che saranno collocati sulla parte di condotta contro cui premeva il natante affondato. Poi la tubatura sarà ancorata definitivamente al fondale.

Salvo imprevisti, entro fine mese la vicenda sarà definitivamente chiusa. Quanto meno dal punto di vista della messa in sicurezza dei luoghi. Proseguiranno, ovviamente, le indagini per far luce sui punti ancora oscuri di questa vicenda: quando è affondata la chiatta? Perché non è stata presentata denuncia di affondamento? Dove era destinato il materiale che trasportava?

La prua della bettolina a ridosso della condotta fognaria (foto di Francesco Chiaf).

 

Ricordiamo che la vicenda, paradossale, emerse il 26 novembre scorso, quando alcuni sub sportivi notarono nelle acque antistanti il porto del Casinò una chiatta affondata, trattenuta, a trenta metri di profondità, da una tubatura in polietilene che trasporta, in pressione, i reflui fognari del paese.

Dopo vari tentativi falliti di recupero e la messa in sicurezza della tubatura, il 12 febbraio scorso la ditta proprietaria del relitto aveva avviato le operazioni subacquee per liberare il natante dal peso del suo carico di materiale edile che faceva da zavorra.

Una volta recuperata, dopo le necessarie verifiche da parte degli organi di Polizia giudiziaria, la chiatta sarà probabilmente destinata alla rottamazione.

La chiatta affondata, adagiata sul tubo della fognatura (foto di Francesco Chiaf).

 

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