Gabbriele Dannuncio, le fake news sul Vate diventano una mostra
GARDONE RIVIERA – Al Vittoriale lo squallore del falso diventa un omaggio alla grandezza del vero grazie a una singolare mostra permanente.
Sabato 17 marzo al Vittoriale l’inaugurazione della mostra «Gabbriele Dannuncio», dedicata a imitazioni, false notizie e leggende metropolitane sulla figura dannunziana.
Conosciuto dal grande pubblico ancor più come uomo di immagine che come letterato, Gabriele d’Annunzio ha inevitabilmente e da sempre attirato su di sé imitazioni, false notizie e leggende metropolitane.
La mostra Gabbriele Dannuncio, che verrà inaugurata sabato 17 marzo in occasione della grande festa Capolavorando, vuole raccontare i tanti miti dannunziani affiancando una sezione più leggera e divertente alla descrizione del poderoso lavoro scientifico sui falsi che il Vittoriale ha condotto con i suoi periti, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza, il Pubblico Ministero Massimo Astori e lo studio dell’avvocato Enrico De Castiglione per tutelare l’immagine e il nome di Gabriele d’Annunzio e il mercato collezionistico, che soprattutto negli ultimi anni si è mostrato particolarmente fiorente attorno agli autografi dannunziani.
Con sentenza di primo grado n. 1319/2017 del 12 settembre 2017 infatti, il Tribunale di Como ha condannato i titolari di una libreria antiquaria perché, si legge, “contraffacevano, alteravano, riproducevano al fine di trarne profitto opere e oggetti di interesse storico riconducibili al poeta Gabriele d’Annunzio, segnatamente lettere, fotografie, libri, volumi di interesse letterario e oggetti…”. È questo l’epilogo di un’indagine avviata ancora nel 2011 attorno a decine di documenti contraffatti immessi sul mercato tra il 2010 e il 2011, e che ha visto la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani denunciare i falsi e costituirsi Parte Civile nel processo che ne è seguito (leggi qui la notizia).
La Fondazione custodisce ora i corpi del reato, circa 40 documenti dei quali può disporre per finalità culturali: questo il motivo alla base della decisione di allestire una mostra che, attraverso il racconto di questa vicenda, sia da monito a tutti i piccoli e grandi collezionisti, ma soprattutto ai potenziali falsari perché, come dichiara il Presidente Giordano Bruno Guerri, “lo squallore del falso diventi un omaggio alla grandezza del vero”.
Qual è l’origine della calvizie del Vate? Davvero si era fatto asportare due costole? Ha veramente preso parte a un film pornografico di inizio ‘900?
L’esposizione porrà a confronto falsi d’epoca e moderni. Infine, in epoca di fake news, ci saranno le conferme e le smentite delle tante leggende che fu il Vate stesso a diffondere su di sé, per quanto, a onor del fatto che “che ne parlino bene o che ne parlino male…”, il puro piacere della “diceria” continuerà a trascendere il valore di qualunque smentita.
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