Cede il terreno alla villa romana: erosione o una nuova stanza?

TOSCOLANO – Un cedimento che nasconde un ambiente della villa romana dei Nonii Arii? Forse lo sapremo oggi, dopo il sopralluogo da parte dei tecnici della Soprintendenza ai beni archeologici.

Certo ha lasciato tutti un po’ stupiti il buco nel terreno che si è formato nei giorni scorsi lungo una scarpata in prossimità della spiaggia Rivagranda, proprio a ridosso del sito archeologico di Toscolano, dove si ammirano i resti di una villa romana costruita nel I secolo d.C., appartenuta a un esponente di una delle più importanti famiglie bresciane, Marco Nonio Macrino, console nel 154 d.C.

Il terreno ha ceduto, aprendo uno squarcio di circa un metro di diametro su una sorta cavità sotterranea. Forse si tratta, semplicemente, di un fenomeno naturale dovuto all’erosione. Certo è che la vicinanza al sito archeologico ha indotto gli amministratori comunali ad allertare gli enti competenti per vederci chiaro, chiedendo un sopralluogo da parte della Soprintendenza archeologica.

Del resto si sa che la villa di Toscolano, uno dei più importanti e lussuosi edifici residenziali presenti in età sulle rive del Garda, è solo parzialmente scavata, anche se le indagini più recenti hanno permesso di chiarire la planimetria generale.

Attualmente è visibile soltanto il settore meridionale della villa, in attesa di una completa valorizzazione del complesso. Le indagini archeologiche hanno appurato che l’edificio si presentava in origine con loggiato frontale sul lato orientale, quello rivolto verso il lago, e con avancorpi sui due lati nord e sud.

Ricordiamo che la villa è aperta al pubblico tutti i sabato e le domeniche, fino a settembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è libero.

Il “buco” che si è aperto nel terreno nei pressi della villa romana.

 

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