Sovraffollamento turistico: ci sono alternative al turismo di massa?

LAGO DI GARDA - La stampa tedesca ha fatto scattare un campanello d’allarme sull'overtourism, il sovraffollamento turistico del lago di Garda. Un fenomeno che impone riflessioni da parte della politica e degli operatori. Ecco cosa ne pensa un lettore.

La questione è stata sollevata recentemente dal Süddeutsche Zeitung, uno dei giornali tedeschi più importanti (ne avevamo scritto qui). Pubblichiamo, a tal proposito la lettera di un lettore. Eccola.

“Non dovrebbe servire il campanello di allarme suonato oltre le Alpi per capire il futuro della più importante industria economica e occupazionale del Garda. Basterebbe la consapevolezza di questo semplice e fondato primato.

Come succede in tutte le parti del mondo, l’approccio a qualsiasi realtà economica importante viene affrontato in maniera scientifica e non con i pifferi o i campanelli di qualche dilettante locale o straniero.

Se aggiungiamo che il turismo è collegato, per i suoi aspetti organizzativi e strategici, alla cultura dominante notoriamente carente di conoscenza approfondita del fenomeno abbiamo un quadretto esaltante di incompetenza alle esigenze del settore.

Alle sempre più pressanti sfide dei mercati globali si risponde tuttalpiù con interventi campanilistici che vanno a frantumarsi in mille direzioni ovviamente senza arrivare da nessuna parte.

Piste ciclabili, da fare… sulle vette dell’alto Garda o sublacuali, tunnel di collegamento col Trentino, collegamenti di trasporto via lago, ecc… “Visioni” che hanno un unico scopo: portare sempre più turisti, il turismo di massa.

Non servono grandi saggi illuminati di politica del turismo per capire lo stato di sovraccarico, di congestionamento e quindi di caos generale che scontenta tutti, locali e turisti, minando l’equilibrio ambientale del territorio, destinato spezzarsi sotto il peso di questo inquinamento umano.

Abbiamo il privilegio di vivere in di un eco-sistema unico nel suo genere, un patrimonio naturale, si è istituito un parco con lo scopo di  avvicinare e sensibilizzare la popolazione ed il turista ad una migliore conoscenza della natura per una maggior educazione ambientale. Unico prodotto lungimirante e con un senso, attuato quasi trent’anni fa, snobbato e vissuto come una palla al piede da tutte le realtà istituzionali pubbliche che governano il territorio Gardesano.

Oggi, il Parco dell’alto Garda è l’unica vera attrattiva che attraversa tutto il mercato turistico mondiale, affamato e alla ricerca di luoghi incontaminati con un ambiente il più naturale possibile che è diventato un “bisogno” una necessità non più solo una moda.

A questo si risponde… portando più gente!!! Che contribuisce a produrre distruzione e impoverimento (il Carpione, endemismo ittico unico al mondo che popola il Garda, si sta estinguendo), è evidente che non ci si rende conto delle opportunità e delle sfide che si devono affrontare nel mondo di oggi e si balbettano soluzioni drammaticamente sbagliate. I dispositivi elettronici connessi con il mondo intero che utilizziamo ogni giorno ci dicono quanto velocemente è cambiata la nostra epoca, quanto l’informazione si è velocizzata, e possa aiutarci a capire “come stanno le  cose” , anticipando – e perché no? – se c’ è sufficiente conoscenza, creando nuove tendenze di mercato turistico che non consumino natura.

L’elaboratore quantistico di ultima generazione è 100 milioni di volte più veloce di un computer normale, costa 10 milioni di dollari e funziona perfettamente, mentre la “società dell’informazione” avanza alla velocità della luce, la più importante risorsa economica italiana, il turismo, anziché camminare in avanti è  fermo o torna indietro nelle mani dell’incompetenza nazionale, regionale e  comunale”.

Code sulla Gardesana 45 bis a Gardone Riviera.

 

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