Salò smart city con 3.678 luci a led, 130 telecamere e 37 hot spot

SALÒ – Un investimento di 2,5 milioni per proiettare la città nel futuro. A Salò arrivano luci a led, lampioni intelligenti, hot spot per il wi-fi e 130 telecamere per il sistema di videosorveglianza.

Superati alcuni intoppi legati a ricorsi al Tar che avevano causato qualche ritardo al progetto, è stato presentato nei giorni scorsi in Comunità Montana di Valle Sabbia (ente capofila) un ambizioso progetto promosso da un’aggregazione di 31 comuni bresciani per il servizio di riqualificazione e gestione degli impianti di pubblica illuminazione e la predisposizione agli stessi ai servizi di «smart cities».

Un progetto che ha ottenuto un finanziamento a fondo perduto dell’UE di circa 7 milioni di euro e che complessivamente ne vale più di 28. A Salò l’investimento più consistente: 2 milioni e 496mila euro, dei quali 1 milione e 756mila euro per gli impianti illuminotecnici e 740mila euro per gli aspetti smart. 

Alcuni dei sindaci dei Comuni che hanno dato vita all’aggregazione per promuovere il progetto.

 

«Ogni lampione – spiega il segretario generale del Comune di Salò, dott. Giuseppe Iovene – sarà di fatto lo snodo di una rete che nascerà predisposta ai servizi di smart city: telecamere, hot spot per l’accesso a internet e in un futuro riferimenti per la circolazione di veicoli a guida remota e chissà cos’altro».

Emerge, per la consistenza dell’intervento, l’aspetto legato alla sicurezza. Come detto a Salò è prevista la posa di 130 telecamere di ultima generazione che daranno forma ad un sistema di videosorveglianza ramificato e capillare, in grado di tenere d’occhio gran parte del territorio urbano.

«C’è una richiesta crescente di sicurezza – commenta il sindaco Gianpiero Cipani – e istanze in tal senso ci sono giunte anche da parte della Compagnia dei Carabinieri. Oggi l’aiuto garantito della rete di videosorveglianza risulta sempre più decisivo per il buon esito delle indagini delle forze di Polizia. Con questo intervento copriremo di fatto tutto il territorio».

Il progetto prevede anche la collocazione di una colonnina SOS, di una centralina meteorologica-ambientale e di 37 hot spot per il collegamento wi-fi. Salò sarà una città connessa.

E questo è solo l’inizio. «Potenzialmente – dice Iovene – ogni lampione potrà diventare una stazione tecnologica per molti altri utilizzi».

I tempi di realizzazione del progetto? «Dopo alcuni intoppi, ora superati, dovuti a ricorsi al Tar – spiega il segretario comunale salodiano – la proposta di project predisposta dalla francese Citelum ed il relativo progetto di fattibilità tecnico economica sono stati messi a gara per l’individuazione del concessionario. Per presentare le offerte ci sono 100 giorni di tempo. Credo che nel giro di 4-5 mesi avremo la società che si sarà aggiudicata opere e concessione degli impianti per 16 anni. Entro fine 2019 potremo vedere i primi interventi su Salò».

Un aspetto significativo del progetto è quello riguardante l’impianto di pubblica illuminazione. A Salò arriva infatti nuova luce. Anzi 3.678 luci. Tanti sono i punti luce a led che si prevede di collocare sul territorio.

Adeguati alle normative, a ridotto consumo e ad elevate prestazioni illuminotecniche. L’impianto di pubblica illuminazione sarà dunque totalmente rinnovato. «Ma la cosa importante – dice il segretario comunale, Giuseppe Iovene – è che Salò, così come gli altri 30 comuni coinvolti, non dovranno sostenere costi maggiori per l’illuminazione, pur con un servizio decisamente migliore».

Il Comune di Salò ha una bolletta energetica di 470mila euro annui, comprese le manutenzioni, che rimarrà tale. Le economie energetiche conseguite tramite la tecnologia led, che garantisce risparmi fino al 50% rispetto alle lampade tradizionali, serviranno, nei prossimi anni, ad ammortizzare l’investimento del privato che si aggiudicherà il project financing.

Sono inoltre previste estensioni dell’impianto: arriveranno nuovi lampioni anche in via Del Panorama, dalla rotonda delle Zette fino ai Carabinieri, e nelle altre zone della città carenti da questo punto di vista.

 

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