La Guardia Costiera sbarca sul Garda trentino

LAGO DI GARDA - Ipotizzato per l’estate 2019 un distaccamento a Riva del Garda, presidiato da due marinai e un mezzo nautico. Intanto sono stati resi noti i dati dell'operatività 2018 del Nucleo gardesano della Guardia Costiera .

L’ipotesi del distaccamento sul Garda trentino è motivata dalla volontà di garantire una copertura SAR (ricerca e soccorso) completa e tempestiva su tutto il bacino.

Il presidio trentino, dove la navigazione a motore è vietata ma le acque sono affollate da surfisti e velisti, affiancherà quelli che d’estate vengono da anni allestiti a Bogliaco e nel centro veronese di Garda.

La decisione è stata comunicata mercoledì a Salò, in occasione del rinnovo del protocollo d’intesa per la sicurezza dei naviganti che ogni anno viene siglato da Ministero dei Trasporti (cui fa capo il Corpo delle Capitanerie di Porto), Lombardia, Veneto, Trentino, Comunità del Garda e Autorità di Bacino.

«Confermiamo così la nostra attenzione per il Garda – dice il capitano di vascello Giovanni Stella, in rappresentanza della Direzione marittima di Venezia -. Un ulteriore distaccamento presupporrà un incremento di organico».

E questo farà emergere il problema della sede, che si fa stretta. Sarà un problema da affrontare, per continuare a garantire un servizio insostituibile, a vantaggio della sicurezza del lago, che si configura anche come un valore aggiunto dal punto di vista turistico.

 

Infine, i numeri sull’operatività dei 28 uomini agli ordini del tenente di vascello Ilaria Zamarian: nel 2018 la sala operativa ha risposto a 1556 chiamate, provvedendo a 72 interventi di soccorso e al salvataggio di 96 persone e 28 barche. Dieci i decessi, compresi i casi delle ultime settimane.

Sul fronte della prevenzione il nucleo gardesano ha eseguito 684 controlli elevando 150 sanzioni amministrative. Le infrazioni più frequenti sono: navigazione non consentita in aree destinate alla balneazione, mancanza di documenti a bordo, navigazione in assenza di condizioni di sicurezza, navigazione in stato d’ebrezza, utilizzo di moto d’acqua e traino galleggianti non conforme alla normativa.

 

La Guardia Costiera durante un intervento a sostegno di un natante in difficoltà.

 

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