A Magasa si rinnova il rito settecentesco dei Tridui

MAGASA – Nel tempo che precede il carnevale, a Magasa si rinnova la pia commemorazione dei defunti. Durante le funzioni in programma alle 17 di venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 gennaio si accende la "macchina" del triduo.

Quella del Triduo a suffragio dei morti è un’usanza che nel piccolo borgo altogardesano si rinnova da secoli, introdotta in un anno imprecisato collocabile tra il 1744 e il 1755 dal sacerdote magasino don Giovanni Bertola (1722-1794) e dal professor Pietro Angelo Stefani, direttore del seminario Lodron di Salò.

Qui ancora oggi i Tridui si celebrano come nel Settecento. Li organizza la popolazione locale, che nella chiesa di Sant’Antonio allestisce un grande apparato in legno, la «macchina», che regge centinaia di candele. Le funzioni sono in programma alle 17 di venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 gennaio, ovvero nel primo fine settimana successivo alla festa patronale di Sant’Antonio Abate (17 gennaio).

Oltre a tutti i magasini (pochi invero: in paese sono rimaste 130 anime), presenziano ai tre giorni di funzioni i fedeli di parrocchie lontane e vicine, sia per partecipare alla devozione paesana ma anche attratti dalle suggestive celebrazioni con l’accensione di più di 200 candele.

 

 

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