#iorestoacasa. In tv c’è “Demolition – Amare e vivere”
I cinema sono chiusi. Allora Camilla Lavazza ci consiglia cosa guardare in tv. Martedì 28, su Rai 5 alle 21.15 c'è «Demolition - Amare e vivere». Un film sul tema del lutto, dell’ansia dello stare al mondo e della ricerca della felicità.
Trama: A seguito di un incidente stradale in cui ha perso la vita la moglie, Davis Mitchell, dirigente della società presieduta dal suocero Phil, comincia a manifestare comportamenti inusuali.
Inizia anche a tempestare di lettere molto personali il servizio clienti dei gestori di un distributore automatico, da cui aveva cercato di prelevare un prodotto che si era inceppato nel meccanismo.
L’impiegata del servizio clienti lo contatta e fra i due nasce un’amicizia…
Critica: Il dolore a volte si comporta come un meccanismo che si inceppa ed allora c’è solo un modo per sbloccarlo e riprendere a vivere: demolire tutto, che si tratti di un elettrodomestico, di un intero edificio o di un modo di pensare.
Al titolo originale del film, “Demolition”, nell’edizione italiana è stato aggiunto “Amare e vivere” per cercare di evitare il pericolo, non troppo remoto, che venisse scambiato per un film d’azione (la locandina di certo non aiuta).
Questa è invece la storia, surreale e commovente, di un uomo che deve affrontare un sentimento devastante (in questo caso il lutto, ma tutti i sentimenti inaspettati sono sconvolgenti) ed inizia ad avere comportamenti bizzarri perché sente di non aver più nulla da perdere.
Il protagonista, Davis Mitchell, è interpretato da un intenso Jake Gyllenhaal, come sempre a suo agio con personaggi tormentati che riesce a rendere vivi e profondi grazie ad una recitazione trattenuta ma capace di esplodere nei momenti giusti, come nella sequenza della “danza” con le cuffie per la città.
“Continui a nascondere le tue emozioni…bravo, sei forte” gli dice il suocero (Chris Cooper, un grandissimo professionista che sa rendere la sua interpretazione sfaccettata) ma Davis sta già iniziando a crollare o meglio, a smontare – letteralmente – ciò che gli pare che intorno a lui non funzioni.
L’unico modo che ha per entrare in relazione con qualcuno è a distanza di sicurezza, con un’entità astratta, “Il servizio reclami”, a cui spedisce lettere personali che commuovono l’impiegata Karen (una Naomi Watts che non teme di mostrarsi con qualche ruga ma sempre dotata di una luce che cattura lo sguardo, anche quando si nasconde sul treno con una berretta in testa).
Altri film hanno già trattato di improbabili amicizie tra un uomo e una donna apparentemente molto diversi, ponendovi spesso alla base un’attrazione reciproca che potrebbe – o non potrebbe – diventare amore, pensiamo a “10 cose di noi” oppure “Lost in translation” o “Il lato positivo” eppure “Demolition” riesce ad essere fresco ed emotivamente coinvolgente anche grazie al personaggio del figlio geniale ma problematico di Karen, Chris, impersonato dal talentuoso Judah Lewis, unghie dipinte e ciuffo ribelle, per la prima volta sullo schermo.
Il montaggio, veloce, spezzato, è ritmato da una interessante colonna sonora che spazia da The Animals a Charles Aznavour passando per “Crazy on you” degli Heart. Un ruolo fondamentale è riservato alla scenografia, dagli spazi urbani alla spiaggia di Coney Island, dalla lussuosa ma fredda villa di Jake (di forte impatto le scene in cui gli eleganti arredi vengono fatti a pezzi) alla casetta disordinata ma accogliente di Karen.
La merendina bloccata nel distributore automatico è una metafora esplicita del dolore “da liberare” che passa dalla demolizione sistematica degli oggetti o dal freno tirato su un treno in corsa ma, come ci verrà ricordato con autoironia dallo stesso protagonista, per chi inizia finalmente a vedere con occhi attenti “tutto diventa una metafora”.
Camilla Lavazza
Titolo originale Demolition
Anno 2016
Regia Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura Bryan Sipe
Personaggi e interpreti
Davis Mitchell Jake Gyllenhaal
Karen Moreno Naomi Watts
Phil Chris Cooper
Chris Judah Lewis
Julia Heather Lind
Carl C.J. Wilson
Margot Polly Draper
Padre di Davis Malachy Cleary
Madre di Davis Debra Monk
Jimmy Wass Stevens
Amy Blaire Brooks
Steven Ben Cole
Todd Brendan Dooling
John James Colby
Michael Alfredo Narciso
Ray Madison Arnold
Fotografia Yves Bélanger
Montaggio Jay M. Glen
Scenografia John Paino
Costumi Leah Katznelson
Casting Jessica Kelly, Suzanne Smith
Supervisione effetti visivi Marc Côte
Supervisione Musiche Susan Jacobs
Produzione esecutiva Thad Luckinbill, Ellen H. Schwartz, Carla Hacken, Bruce Toll, Nathan Ross, John Malkovich, Jason Reitman, Helen Estabrook
Prodotto da Lianne Halfon, Russ Smith, Molly Smith, Trent Luckinbill, Sidney Kimmel, Jean-Marc Vallée
Durata 100 minuti
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