Cinghiali, Governo impugna legge regionale. Rolfi: “Roma distante dalla realtà”

LOMBARDIA - Il Governo ha impugnato la nuova legge sulla caccia di Regione Lombardia. Rolfi (Regione Lombardia): «Per Roma non esiste il problema in Lombardia. Un esecutivo distante anni luce dalla realtà». 5 Stelle: "Vittoria per tutela ambiente nella regione che ha il primato del bracconaggio".

“Il Governo è distante anni luce dalla realtà. Ha deciso di impugnare la nuova legge regionale lombarda per il contenimento dei cinghiali. I ministri romani hanno gettato la maschera: per loro non esiste il problema in Lombardia. Del resto non hanno mai messo piede in un campo o in una azienda agricola”. Lo ha detto l’assessore di Regione Lombardia all’Agricoltura Fabio Rolfi, commentando l’impugnativa da parte del Governo della legge regionale sulla caccia.

La normativa (la puoi leggere qui la la legge della Regione Lombardia n. 13 del 09/06/2020 “Prima legge di revisione normativa ordinamentale 2020”) prevede, grazie alle recenti modifiche, la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale tutto l’anno.

“Assistiamo quotidianamente a sfilate e ad annunci da parte dei ministri che – ha aggiunto Rolfi – in pubblico dicono di voler affrontare i problemi, ma poi nelle stanze istituzionali fanno l’esatto opposto. Ora hanno gettato la maschera”.

Cinghiali legge regionaleCinghiali, cause di incidenti

“Per contenere il cinghiale  – ha sottolineato l’assessore – non esiste una alternativa alla caccia. O se qualcuno l’ha scoperta lo dica. Abbiamo i campi devastati nelle zone alpine e prealpine. I cinghiali causano un incidente stradale ogni tre giorni nella nostra regione. Abbiamo registrato anche dei morti per colpa degli attraversamenti stradali”.

Nel 2019 in Lombardia si sono registrati 128 incidenti stradali causati dal cinghiale per un totale di 199.453 euro di risarcimento e la Regione ha rendicontato circa 600.000 euro di danni causati da questa specie all’agricoltura.

“Cinghiali, legge regionale in quadro normativo nazionale”

“Siamo convinti  – aggiunge Rolfi– che la legge regionale rientri perfettamente nei limiti disegnati dal quadro normativo nazionale e che in sede di Corte costituzionale sarà riconosciuta la legittimità della nostra azione. Sotto il profilo politico tuttavia non possiamo far altro che constatare come il Governo continui a preferire l’ideologia al pragmatismo. “Del resto – ha concluso Rolfi – l’assenza di ministri provenienti dal territorio lombardo pesa come un macigno in scelte come questa”.

 

Movimento 5 Stelle: “Vittoria per tutela ambiente nella regione che ha il primato del bracconaggio”

Il governo ha impugnato la legge perché in palese violazione della Costituzione e delle leggi statali in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.

Simone Verni e Dino Alberti, consiglieri regionali del M5S Lombardia: “È una grande vittoria per la tutela dell’ambiente e della fauna. La Lombardia è la prima Regione italiana per reati di bracconaggio: l’attività venatoria ha delle regole ben precise che vanno rispettate. Con questa impugnazione il Governo richiama la Lega, ancora una volta, al rispetto delle leggi e delle regole. Su questo chi amministra la Lombardia fatica davvero molto.

Per raccattare qualche voto si approvano leggi incostituzionali e illegittime, mettendo a rischio tutti i lombardi di sanzioni europee miliardarie. Lo avevamo ampiamente previsto e anticipato facendo l’ennesima battaglia politica in Aula. Per di più la Lega ha approvato questa legge di deregulation sulla caccia in piena emergenza Coronavirus, quando le attività del Consiglio regionale avrebbero dovuto essere meglio indirizzate a far fronte alla pandemia. Ringraziamo il Governo, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Costa e Boccia per aver stoppato le scorciatoie illegali leghiste che, ancora una volta, hanno dimostrato l’incapacità di ascolto e l’assenza di etica ambientale. Cogliamo l’occasione per ringraziare le Associazioni ambientaliste che ci hanno sostenuto in questa vicenda; in particolare la LAC, WWF, Legambiente e LAV”.

 

 

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