Alice e il sindaco, un film sulle contraddizioni della politica

SAN FELICE - Giovedì 13 agosto alle 21 per «E-state al cinema» a San Felice si proietta il film di Nicolas Pariser sulle contraddizioni dell’impegno pubblico. Ce ne parla Camilla Lavazza.

Trama: Paul Theraneau ha fatto della politica la sua vita fino a diventare sindaco di Lione e qualcuno crede che possa diventare addirittura Presidente, ma lui si sente svuotato, senza più idee.

La giovane Alice è una giovane ricercatrice universitaria di lettere e filosofia, appena assunta in Comune, a cui viene affidata la delicata mansione di creare nuove idee per il Sindaco.

Sarà l’occasione per entrambi per un profondo cambiamento.

 

Critica: I colori predominanti nella scenografia di “Alice e il Sindaco” sono il bianco, il rosso e il blu della bandiera francese per sottolineare che questo è un film che ruota interamente intorno alla politica, non però solo francese ma universale e, soprattutto, alle motivazioni dell’impegno e dell’ispirazione. Da dove traiamo le nostre idee quando ci sono e dove scompaiono quando non ci sono più? Ma, soprattutto, come possiamo farle tornare?

La giovane Alice, interpretata con naturalezza da Anaïs Demoustier, neoassunta con il compito di occuparsi nello staff del Sindaco di Lione di “prospettive sul terreno delle idee”, si muove con grazia e fermezza nel palazzo del Municipio, nell’abbigliamento casual concessole dal suo ruolo “intellettuale”, sebbene anche lei sia ancora indecisa e non sappia in verità cosa vuole fare della sua vita, come del resto un po’ tutti i suoi coetanei (“Non leggo un libro per il piacere di farlo da anni”, le confesserà un’amica al parco).

Proprio come l’Alice “delle meraviglie” si muove in un mondo che pare sorretto da regole a se stanti, difficili da comprendere, contraddittorie e insidiose e, esattamente come l’Alice di Lewis Carroll, anche questa ricercatrice non è affatto una ragazza ingenua ma solo un po’ incerta sulla strada da prendere e sicuramente curiosa di esplorare un ambiente nuovo.

Nicola Pariser riesce a tenere in perfetto equilibrio una sceneggiatura in cui si parla di filosofia e di politica con battute fulminanti e citazioni letterarie e filosofiche, ed evidenzia il distacco della politica dalla vita reale mostrando come, spesso, i meccanismi di un apparato pubblico possano diventare fini a se stessi, svuotati di senso.

 

È un film in cui sono centrali le parole ed in cui, ovviamente, prevalgono i dialoghi, spesso rubati negli spostamenti, nei corridoi, nelle brevi pause tra un impegno ufficiale e l’altro, in ambienti sontuosi eredità dell’Ancien Régime che, in fondo, pare sempre riproporsi in un rapporto tra la “corte” ed il “re” (“Non ci stanno aspettando – dirà il sindaco ad un collaboratore – aspettano ME”)

Fabrice Luchini, a cui il personaggio pare cucito addosso, è il sindaco rimasto senza idee, terrorizzato da questa sensazione di non riuscire più nemmeno a pensare, perennemente circondato da consulenti e addetti stampa che lo fanno egregiamente al posto suo, uno staff quasi tutto femminile, come si richiede ad un sindaco progressista, ma non per questo meno cinico e spietato (molto brave anche Nora Hamzawi, l’addetta stampa, e Léonie Simaga, il Capo di Gabinetto).

A tratti il confine tra l’attore e l’uomo politico diventa confuso, Pariser sembra dirci che gli uomini politici al giorno d’oggi non sono altro che splendidi attori che non hanno bisogno di avere idee proprie, semplici portavoce di comitati e gruppi di riflessione, in pratica di un indistinto nulla, autoreferenziale ed impotente a cambiare alcunché, interamente interessato all’immagine, alla pura apparenza.

Eppure il film non è del tutto pessimista e lascia aperta una speranza, complice anche il tono leggero, da commedia, con cui i simpatici protagonisti si scambiano battute argute ma, soprattutto, grazie alla fiducia nella potenza della riflessione filosofica a porsi ancora delle domande e a ricercare (con modestia) le risposte, a creare il momento di crisi e poi ad aiutarci a trovare la via d’uscita.

Una bella sfida quella del regista Nicolas Pariser, in un mondo in cui la politica pare ormai non avere più nulla da dire ai cittadini comuni, scrivere una sceneggiatura in cui non si parla d’altro e renderla appassionante ed umana, andare a riscoprire le ragioni dell’ispirazione e il bisogno perenne di indagare le motivazioni dell’azione senza le quali qualsiasi attività, che sia arte o politica, diventa solo un mucchio di belle parole, un motore potente ma senza efficienza, spinto dalla forza di inerzia.

(Camilla Lavazza)

Titolo originale: Alice et le maire

Regia e sceneggiatura Nicolas Pariser

Interpreti e personaggi

Fabrice LUCHINI Paul THERANEAU

Anaïs DEMOUSTIER Alice HEIMANN

Nora HAMZAWI Mélinda

Léonie SIMAGA Isabelle LEINSDORF

Antoine REINARTZ Daniel

Maud WYLER Delphine

Alexandre STEIGER Gauthier

Pascal RENERIC Xavier

Thomas RORTAIS Pierre

Thomas CHABROL Patrick BRAC

Fotografia: Sébastien BUCHMANN

Suono:Daniel SOBRINO

Scenografie: Wouter ZOON

Aiuto regista: Valérie ROUCHER

Segretaria di edizione: Caroline STEFF

Costumi: Anne-Sophie GLEDHILL

Trucco: Michelle CONSTANTINIDES

Montaggio: Christel DEWYNTER

Musiche: Benjamin ESDRAFFO

Casting: Youna DE PERETTI

Direttore di produzione: Sébastien AUTRET

Prodotto da: Emmanuel AGNERAY

Durata 103 min

 

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