Operazione “reti fantasma” a Desenzano

DESENZANO - Domenica 11 ottobre a Desenzano del Garda "Operazione reti fantasma": i Subacquei di WWF in collaborazione con i subacquei di Talata sub e la Guardia Costiera, effettueranno il recupero di una" Ghost net "nelle acque del lago di Garda.

Contemporaneamente saranno presenti con gazebo informativo dalle ore 10,00 in piazza Matteotti sul lungolago di Desenzano.

WWF collabora con l’operazione Reti Fantasma lanciata dal Comando Generale della Guardia Costiera, su indicazione del Ministro dell’Ambiente, l’Operazione Reti Fantasma, una campagna mirata ad individuare e recuperare le reti da pesca abbandonate nei fondali di mari e laghi.

Le cosiddette reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema in quanto disperdono nell’ambiente le microparticelle sintetiche delle quali sono composte, rappresentando per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate (fenomeno conosciuto come bycatch che coinvolge non solo pesci, me anche altri animali) dei veri e propri “muri della morte”, sempre più spesso, purtroppo, a danno delle specie ittiche anche protette oltre che un pericolo per la sicurezza di subacquei e bagnanti.

L’ammontare delle attrezzature da pesca sommerse, in gran parte di plastica, rischia di continuare a crescere a dismisura e le conseguenze sugli ecosistemi rischiano di divenire irreparabili.

In caso di maltempo l’evento sarà rimandato a data da destinarsi.

 

RETI FANTASMA, MINISTRO COSTA “RECUPERATE IN UN ANNO SEI TONNELLATE”

Sei tonnellate di reti abbandonate rimosse dai fondali marini e avviate al corretto iter per la distruzione. È il bilancio annuale dell’operazione ‘Reti fantasma’, che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, avviato a luglio 2019 a Fiumicino alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del Comandante Generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino.
Un’operazione che ha visto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sul territorio nazionale, mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali marini della nostra Penisola.

“L’attività condotta dai Nuclei subacquei della Guardia Costiera – spiega il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare pari, a titolo esemplificativo, a circa 200mila bottiglie di plastica in abbandono sui fondali marini”.

“Un risultato importante – continua il Ministro – se pensiamo che le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino per la dispersione nell’ambiente delle micro-particelle sintetiche delle quali sono composte”.

Reti che, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva e rappresentano per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” e che, oltre a danneggiare l’habitat marino, sono un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti.

L’attività operativa, partita il 9 luglio 2019, si è sviluppata attraverso una fase preliminare di raccolta di informazioni, attraverso tutti i Comandi territoriali della Guardia Costiera, la collaborazione delle categorie professionali operanti sul mare e delle associazioni ambientaliste.
È stata dunque effettuata una prima mappatura generale, riportante la collocazione delle reti fantasma lungo le coste, e in continuo aggiornamento con le informazioni operative reperite sul territorio.

L’operazione, ancora in corso e che proseguirà nei prossimi mesi, si inserisce in una più ampia campagna comunicativa sul tema della sensibilità ambientale, condotta da Ministero dell’Ambiente e Comando Generale della Guardia Costiera.

L’iniziativa rientra nel progetto “PlasticFreeGC”, che ha portato anche alla realizzazione dello spot in onda su tutti i canali RAI, finalizzato alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla problematica della dispersione nell’ambiente dei dispositivi di protezione individuale utilizzati per arginare l’emergenza sanitaria Covid-19, il cui protagonista è Enrico Brignano.

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

 

 

 

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