Piena del Sarca: summit Provincia, sindaci e organizzazioni agricole

GARDA TRENTINO - Piena del Sarca: l'assessore Zanotelli ha incontrato i sindaci e le organizzazioni professionali agricole.Momento di ascolto delle richieste del territorio. Pulizia degli alvei già programmata.

Appuntamento di approfondimento tecnico, quello di ieri pomeriggio, fra l’assessore all’agricoltura e difesa del suolo Giulia Zanotelli e i Sindaci dei comuni situati lungo il basso corso del fiume Sarca, dalle Sarche all’Alto Garda, nonché i referenti delle Organizzazioni professionali agricole, assieme ai tecnici provinciali, ovvero il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, Foreste e Fauna Raffaele De Col, il dirigente generale del Dipartimento agricoltura Romano Masè e i dirigenti dei Servizi Bacini montani Roberto Coali, Agricoltura Fabrizio Dagostin e Prevenzione Rischi e Cue Stefano Fait.

Durante l’incontro si è illustrata una relazione rispetto all’evento del 3-4 ottobre sul Sarca, ascoltando altresì le richieste ed i quesiti dei locali amministratori e dei sindacati agricoli, mettendo alcuni punti fermi. A partire dalla pulizia degli alvei, già programmata in base al piano provinciale.

“Lo scorso 9 ottobre c’è stata la dichiarazione di sussistenza della calamità per l’intero bacino del fiume Sarca – sono state le parole dell’assessore Zanotelli – da parte nostra c’è la massima disponibilità al confronto e all’ascolto delle comunità. Stiamo lavorando ai prossimi provvedimenti che saranno adottati dall’esecutivo provinciale.”

Il Sarca esondato nella giornata di sabato 3 ottobre.

 

Come illustrato dai tecnici provinciali, la piena del Sarca è stata il secondo evento più significativo in base alle registrazioni dell’idrometro di Sarche dopo quello del settembre del 1999. Un evento in parte imprevisto, soprattutto a causa delle precipitazioni che si sono verificate nella parte alta del bacino del Sarca e che non si sono trasformate in neve neppure in quota. La pioggia misurata a Malga Bissina, prossima al bacino del Sarca, ha superato i 180 mm contro quella ipotizzata di 110, mentre la quota neve è sempre stata molta alta, in media sopra i 2800 m, con complessivamente circa il 40% di precipitazioni in più di quelle attese.

L’idrometro di Ponte del Gobbo, che esiste dal 1994, ha rilevato un’altezza dell’acqua pari a 3,10 metri, equiparabili a una portata di circa 550 mc/s, quando nell’evento del 1999 l’altezza era stata di 3,5 metri per una portata di circa 650 mc/s.

Incontro tra l’assessore all’agricoltura e difesa del suolo Giulia Zanotelli e i Sindaci dei comuni situati lungo il basso corso del fiume Sarca.

 

Ridotto, ma comunque efficace, l’effetto della laminazione della piena, tramite la diga di Ponte Pià, che ha consentito di ridurre la portata di circa il 10% ovvero di 40 metri cubi al secondo. Purtroppo il bacino è di circa 3 milioni di metri cubi, una capienza insufficiente rispetto al bacino imbrifero del Sarca; per fare un esempio basti pensare che il bacino di Stramentizzo sull’Avisio è di 10 milioni di metri cubi, quello di Santa Giustina di 170 milioni di metri cubi.

L’evento poi si è verificato a poca distanza da un altro momento critico, quello del 29 e del 30 agosto, durante il quale il Sarca ha sfiorato gli argini.

Proprio per approfondire meglio tutti gli aspetti tecnici e ambientali, in questi giorni sono state effettuate una serie di valutazioni sul corpo idrico, indispensabili per una programmazione futura.

Il Sarca nella giornata di lunedì 5 ottobre 2020.

 

 

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