Depuratori del Garda: richiesta di moratoria dei comitati

LAGO DI GARDA - I comitati che si battono contro la localizzazione sul fiume Chiese dei depuratori chiedono di sospendere il progetto.

La richiesta è stata indirizzata ad AATO Brescia, Acque Bresciane, Provincia di Brescia, Regione Lombardia, Ministro dell’Ambiente e sindaci ed ha per oggetto la «richiesta Moratoria progetto localizzazione impianti depurazione comuni gardesani».

Si legge nella richiesta: «Dalle notizie apparse sui quotidiani abbiamo appreso che Acque Bresciane ha stanziato 2,332 milioni di euro per monitorare i punti deboli dei 1334 km di tubi della rete fognaria gardesana.

Una buona notizia che si inserisce, come da noi sempre auspicato, in un’ottica di consapevole programmazione di tutti quegli interventi, nello specifico attinenti il Servizio Idrico Integrato e finalizzati alla tutela del territorio gardesano ed in particolare alla salvaguardia delle acque del lago di Garda.

Si tratta della mappatura del sistema di raccolta e collettamento dei reflui fognari e del deflusso delle acque meteoriche, progetto ad ora non ancora operativo, che coinvolgerà 18 comuni della sponda bresciana del Benaco e che in circa 3 anni dovrà raccogliere dati utili ad evidenziare tutte le criticità del sistema, per giungere ad una migliore gestione delle reti.

Lo stanziamento di una così rilevante somma di denaro pubblico, per la realizzazione di un progetto che necessita di tempi lunghi per la sua esecuzione è la conferma di quanto siano necessari e ineludibili tutti i vari passaggi propedeutici alla definizione, realizzazione e localizzazione di uno o più impianti di depurazione, affinché venga garantito il loro funzionamento ottimale.

E’ la conferma, inoltre, che i dati su cui si sono basati gli studi che dal 2007 ad oggi hanno portato alla stesura dei vari progetti, sempre da noi contestati nel metodo e nel merito, non esistono e non sono mai esistiti; si è ricorsi a stime completamente prive di basi oggettive, utili a spostare l’asticella verso una soluzione piuttosto che un’altra sulla base di convenienze a noi tuttora ignote ma che nulla hanno a che vedere con la tutela dei territori e il rispetto dei loro abitanti che, invece, meritano soluzioni di buon senso e lungimiranti.

In questi lunghi anni da parte delle Istituzioni, abbiamo udito affermazioni che mai hanno avuto riscontri oggettivi, a valutazioni ponderate su dati insussistenti e arbitrari, alla mancata quanto promessa condivisione e trasparenza nella conduzione dell’iter decisorio e pertanto, a questo punto, riteniamo fondamentale sottoporre alcune domande perché le risposte che ne scaturiranno avranno un peso non indifferente sulle dirigenze degli Enti coinvolti:

1) come si può affermare che il progetto del collettore è necessario se non si conosce il carico fognario che vi confluisce?

2) non sarebbe logico, di buon senso, aspettare la fine di questo studio per redigere un progetto ad hoc basato sulle reali esigenze e che corregga le puntuali sofferenze del collettore esistente?

3) con quale motivazione si effettua un progetto di questa rilevanza ora, quando si vuole con un secondo studio rivedere (in 3 – 4 anni) e monitorare tutta la rete di collettamento del Lago azzardando che il progetto in corso sia del tutto superato dai dati che deriveranno dal monitoraggio puntuale della rete fognaria nel momento stesso in cui sarà concluso, visto che il collettore potrebbe non essere più lo stesso?

4) se lo studio, tra 4 anni, dimostrasse che non c’è la necessità di un nuovo collettore e di un nuovo depuratore, cosa succederebbe all’iter del progetto costato a quel punto diverse centinaia di migliaia di euro, senza contare il tempo perso inutilmente?

Crediamo, dunque, che alla luce di quanto è posto in essere, debba prevalere il buon senso di chi, per carica istituzionale, ha il compito di agire nell’interesse delle comunità. Buon senso e lungimiranza da adottare senza se e senza ma in questa annosa questione gardesana; così in egual modo, oltre agli scriventi, lo stanno chiedendo numerose altre “voci” come si evince dagli articoli pubblicati in questi giorni dai vari organi di comunicazione e non solo locali.

Pertanto agli Enti preposti chiediamo una immediata sospensione della progettazione del mega collettore del Garda in attesa di avere dati certi su cui poter redigere uno studio di fattibilità che, ribadiamo, ad oggi si basa su stime soggettive del tutto contestabili, risalenti ad almeno 9 anni fa!

Non è questione di essere pro o contro ad un progetto, è solo questione di buon senso e di tutela dei soldi pubblici! Appellandoci pertanto a criteri di ragionevolezza ed oculatezza nella spesa di risorse pubbliche, auspichiamo finalmente nella redazione di un progetto serio, motivato da dati certi e concretamente lungimirante».

La richiesta è firmata da:

  • Mamme del Chiese,
  • G.A.I.A. Comitato spontaneo cittadini – Informazione attiva Gavardo
  • Comitato Acqua Alma Onlus
  • Comitato Visano Respira “Acqua e aria pulita”
  • Ambiente Futuro Lombardia
  • Comitato promotore Acqua Pubblica Brescia
  • C.A.T. Comitato Ambiente Territorio Desenzano
  • Comitato Le Mamme del Garda
  • Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del centro storico – Brescia

 

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