Servizi infermieristici dell’ospedale di Salò trasferiti a Gavardo. La rabbia del sindaco

SALO' - Il sindaco Giampiero Cipani: «Dal 7 aprile il personale infermieristico che opera all’ospedale di Salò verrebbe assegnato provvisoriamente all’Hub di Gavardo».

Una decisione che Cipani non accetta. Oggi il sindaco ha scritto a tutti i livelli istituzionali, alla ministra Mariastella Gelmini, all’assessore regionale Letizia Moratti, a Guido Bertolaso e ovviamente ai direttori di ATS Brescia, Claudio Vito Sileo, e ASST Garda, Carmelo Scarcella.

Questo il testo della lettera.

«Mi trovo nuovamente costretto ad affrontare il tema dell’ospedale di Salò, della sua collocazione e in particolare del costante e progressivo depauperamento dei suoi servizi. Questo tema, che risulta oggi strettamente legato con quello della campagna vaccinale anticovid 19, è di strettissima attualità e di tutta questa vicenda sono i cittadini salodiani e la popolazione gardesana che ne pagano le conseguenze.

Sono stato, infatti, informalmente messo a conoscenza che a decorrere dal prossimo 7 aprile il personale infermieristico che opera presso l’ospedale di Salò verrebbe assegnato provvisoriamente per un periodo non definito, ma comunque non inferiore ad alcuni mesi, all’HUB di Gavardo per, immagino, velocizzare la campagna vaccinale che, come è noto, procede estremamente a rilento. Uso volutamente il condizionale in quanto, ancora una volta, nessuna informazione istituzionale è giunta sulla mia scrivania, ancora una volta tutte le scelte che riguardano il territorio salodiano e la sanità territoriale vedono sistematicamente ignorate le esigenze dei cittadini di Salò e di tutte le persone che gravitano sul suo territorio stante il suo ruolo comprensoriale.

In questo momento sono attivi, presso l’ospedale di Salò peraltro già al 50% delle sue potenzialità al fine di ottemperare alle prescrizioni anticovid, i seguenti servizi: cardiologia, dermatologia, odontoiatria, oculistica due giorni a settimana, ortodonzia e neurologia un giorno a settimana mentre il punto prelievi che attualmente è svolto dal lunedì al sabato sarebbe ridotto ai giorni da lunedì al venerdì con l’esclusione del sabato.

Ovviamente l’eventuale spostamento di questi servizi porrebbe i 2.814 residenti salodiani over 65, che da un punto di vista sanitario sono qualificati come “anziani”, ma anche tutti coloro che gravitano sul nostro territorio in grave difficoltà vedendoli costretti a recarsi altrove o presso strutture private con un aggravamento delle spese che devono sostenere in periodo già così difficile.

Questa notizia ha un ulteriore significato e cioè che, implicitamente le autorità preposte non intendono, almeno nel breve periodo, istituire un polo vaccinale a Salò.

Sento di dover ribadire l’assoluta contrarietà circa le modalità con cui, sino ad oggi, è stata gestita la campagna vaccinale considerato che i giorni passano e non abbiamo notizie chiare e certe in merito ai tempi della vaccinazione e questo mette in seria apprensione i cittadini che hanno invece prontamente e molto responsabilmente aderito alla campagna vaccinale. Gli uffici si trovano ogni giorno nella condizione di dover rispondere a numerosissime richieste di informazioni da parte di cittadini che a cominciare dagli ultraottantenni, pur avendo regolarmente provveduto all’adesione, nella stragrande maggioranza non sono ancora stati chiamati, ma anche dei cittadini over 70 ed over 60 di cui, ad oggi, non parla nessuno. Alla data del 23 marzo (e purtroppo non abbiano ulteriori dati più recenti) le percentuali di vaccinati negli over ottanta sono assolutamente sconfortanti:

Alla data odierna a Salò i deceduti dall’inizio della pandemia sono 59 a fronte di 957 positivi.

Non posso tacere la mia preoccupazione e l’insoddisfazione per la gestione della piattaforma per le prenotazioni per cui risulta di fondamentale importanza che le stesse prenotazioni vengano rimodulate con urgenza convocando quanto prima i residenti nel nostro Comune che hanno aderito alla campagna vaccinale.

Anche tenendo conto della attuale situazione di grave emergenza, che richiede soluzioni immediate, ritengo che il sistema con il quale sono state organizzate le vaccinazioni sia sbagliato in origine principalmente perchè non ha visto minimamente coinvolte le amministrazioni locali che con i propri uffici servizi sociali, con le associazioni di volontariato presenti sul territorio e la propria organizzazione già strutturata in modo organico avrebbero potuto portare il proprio apporto costruttivo su un tema così importante e delicato.

Sono consapevole della complessità delle operazioni di pianificazione e di raccordo territoriale e proprio per questo vorrei segnalare, ancora una volta, che il tema delle vaccinazioni è fondamentale e deve costituire oggi per tutti la prima e più importante priorità. Ritengo che, purtroppo, poiché dovremo convivere ancora per parecchio tempo con questa grave situazione sanitaria, sia sinceramente importante impegnarci anche in vista del futuro, quando, passata l’attuale grave emergenza, dovremo organizzarci affinchè la vaccinazione capillare di così tante persone, che dovrà tra l’altro essere ripetuta tutti gli anni, diventi un momento “strutturale”. O si pensa che saranno per sempre usate le palestre e strutture che hanno una diversa destinazione a discapito di strutture sanitarie già presenti?

Lo scalone d’ingresso del vecchio ospedale salodiano.

 

Considero davvero necessaria ed opportuna – continua la lettera di Cipani – l’individuazione di scelte organiche che consentano, nel lungo periodo, concrete soluzioni con il coinvolgimento di tutti gli attori e la valorizzazione delle realtà territoriali.

Questo principalmente per la salute delle persone coinvolte, che rischiano ogni giorno di più al trascorrere del tempo che passa inutilmente, ma anche complessivamente per la possibile ripresa in sicurezza di tutte le attività per ora sospese: a cominciare dalla scuola con le implicazioni sulla vita, anche sociale dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie, fino alle attività commerciali, culturali, sportive e turistiche che nei nostri territori a fortissima vocazione turistica risultano, a maggior ragione, di fondamentale importanza.

Al fine di una corretta informazione ai cittadini ho costantemente pubblicato sul sito istituzionale del comune la sintesi delle numerose iniziative intraprese dall’Amministrazione al fine di ottenere l’attivazione di un polo vaccinale sul territorio salodiano. Si tratta di una fitta corrispondenza, anche con le più alte cariche regionali, per tutelare le esigenze dei cittadini salodiani e seppure ad oggi il nostro notevole impegno ed i nostri sforzi non sono stati premiati, non dispero di riuscire nell’intento.

Continuerò a impegnarmi – conclude Giampiero Cipani – convinto che i cittadini non possano essere penalizzati da una visione miope senza alcun presupposto di natura tecnica e senza alcun fondamento logico».

L’ospedale di Salò visto da piazza Serenissima.

 

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