Casa Carpita, l’appartamento mafioso diventa bene della comunità

TOSCOLANO MADERNO - Un immobile sequestrato alla mafia diventa casa vacanza per turisti consapevoli e solidali. E' intitolato alla vittima innocente Pietro Carpita. Le figlie: «Grazie: chi vi soggiornerà potrà conoscere la storia di nostro padre».

Da spazio chiuso espressione di potere mafioso a luogo aperto al territorio e portatore di valore: dopo il riavvio delle attività alla Casa della Legalità di Manerba del Garda, il progetto Legami Leali riconsegna alla comunità un appartamento confiscato alla criminalità organizzata a Toscolano Maderno.

L’immobile è stato rigenerato come casa vacanze e darà la possibilità di trascorrere sul lago vacanze consapevoli e solidali: i proventi dell’affitto, infatti, saranno impiegati nelle attività con i giovani del territorio e di riattivazione della rete di beni confiscati sul Lago di Garda curate dal progetto.

L’appartamento, confiscato nel 2012 a un imprenditore vicino alla ‘Ndrangheta, sarà intitolato alla vittima innocente di mafia Piero Carpita. Primo bene confiscato in provincia di Brescia e tra i primi nel nord Italia ad essere riattivato con una vocazione turistica, l’appartamento aspira a essere volano di un turismo più vicino al territorio, nel quadro di un progetto di riattivazione che coinvolge sei immobili in tutto per farne luoghi di comunità, incontro e rilancio del territorio.

Casa Carpita si trova nel centro storico di Maderno, in via Mazzini.

 

Ieri il taglio del nastro dell’appartamento, situato in via Mazzini a Maderno, presentato a stampa e popolazione dopo la rigenerazione attuata dal progetto Legami Leali promosso da Garda Sociale e curato da Rossana Damiani.

«È un progetto di educazione alla legalità- dice Stefano Visconti, presidente di Garda Sociale – rivolto soprattutto ai giovani del territorio gardesano, zona ricca e per questo appetita dalla criminalità».

Concetto ribadito dal consigliere regionale Gabriele Barucco: «Soprattutto oggi, con le imprese e gli alberghi in crisi per ilCovid, le organizzazioni criminali allungano i tentacoli su questo business».

L’appartamento, confiscato nel 2012 a un imprenditore vicino alla ’Ndrangheta, è stato intitolato alla vittima innocente di mafia Piero Carpita, ucciso nel 1990 per essersi trovato per caso nel mezzo di un agguato a Bresso, periferia nord di Milano. Aveva 46 anni.

«Abbiamo scelto lui – spiega il sindaco di Toscolano Delia Castellini – per ricordare che anche la nostra Lombardia è fortemente soggetta al fenomeno mafioso».

Da sinistra: Barucco, Castellini e Visconti.

 

Il messaggio di ringraziamento della famiglia Carpita

«Quando un paio di settimane fa venni a sapere da Daniela Marcone, vicepresidente dell’associazione Libera, di questa iniziativa, il pensiero mi portò subito ad una citazione di Peppino Impastato tratta dal film “I Cento Passi” che ora vi riporto: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni ‘speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante nel davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.”

Queste parole, a me molto care, racchiudono in sé un profondo insegnamento che rivedo completamente nel progetto Legami Leali. Con la vostra passione e il vostro impegno avete ridato vita ad un luogo, dandogli una “seconda possibilità”, tramite questa iniziativa le persone potranno entrare in contatto con un vero turismo consapevole per diffondere sia i temi della legalità, sia la storia della presenza mafiosa al nord. In tutto ciò io vedo una profonda bellezza… La stessa bellezza che citava Impastato… Quella bellezza come arma in difesa dalla rassegnazione, dalla paura e dall’omertà. Inoltre, sia io che mia sorella Simona vi ringraziamo dal profondo del cuore perché avete fatto sì che qualsiasi viaggiatore, soggiornando in questo appartamento, potrà conoscere la storia di nostro padre, Piero Carpita, una vita spezzata ingiustamente dalla criminalità organizzata.

Purtroppo, sono davvero pochi i ricordi che abbiamo di lui, ma condividerli con tutti voi e con coloro che saranno di passaggio ci riempie di gioia e speranza perché solo così il nostro papà non sarà dimenticato!

Con il cuore in mano ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa iniziativa.
Grazie al progetto Legami Leali, a Jennifer che nonostante la distanza ci ha aggiornato con foto e descrizioni. Grazie all’amministrazione e ai rappresentanti delle realtà che hanno collaborato…. Sicuramente le nostre strade si incroceranno presto… Vi abbracciamo».

Simona ed Emanuela

 

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