Unione della Valtenesi: “Fallimento di un progetto ambizioso ma realizzabile”

VALTENESI – La minoranza di Padenghe sull’Unione dei Comuni della Valtenesi: «Unione solo sulla carta, con sempre meno poteri e soprattutto senza più obiettivi e sguardo al futuro».

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato a firma dei sei consiglieri di minoranza di Padenghe sul Garda Mariachiara Aguzzi, Alessio Andreis, Patrizia Avanzini, Luisella Girardi, Andrea Rodella e Mario Zanoni.

«Anche Manerba ha rinunciato. Dopo il progressivo allontanamento dei comuni facenti parte dell’Unione della Valtenesi: Padenghe, Soiano Moniga, anche Manerba ha gettato la spugna.

Padenghe da ormai due anni sta progressivamente smantellato o avocando a sé le funzioni delegate: lavori pubblici, protezione civile, territorio, turismo, manutenzioni, gestione rifiuti. Scelte in netto contrasto con quanto enunciato nel programma elettorale presentato agli elettori, dove l’obiettivo era al contrario quello di mantenere e rafforzare l’Unione e quindi le collaborazioni con gli altri comuni. Ora si intravede il declino finale, un’Unione solo sulla carta, con sempre meno poteri e soprattutto senza più obiettivi e sguardo al futuro.

Ha ragione il sindaco di Manerba, che pur essendo il presidente dell’organismo, ha definito la situazione un fallimento politico. Lo è senza ombra di dubbio, è mancata la volontà, la convinzione, l’azione degli amministratori di provare a far decollare un progetto che sul piano strategico è lungimirante, coraggioso, vantaggioso per il territorio. Invece si è preferita la tattica, l’abbandono durante le difficoltà, che nessuna nega esistano, ma che invece di essere affrontare sono state abbandonate fino al fallimento.

I sei consiglieri di minoranza di Padenghe, da tempo segnalarono la situazione di scarso impegno nei confronti dell’Unione da parte del sindaco Zuliani e dei rappresentanti in Unione. Contrastarono, senza riuscirci, l’uscita dalla funzione turismo e cultura, che ancora oggi considerano un grave errore strategico. La rinuncia definitiva alla costruzione di un marchio unico del territorio Valtenesino, nel contesto pregiato e riconosciuto a livello internazionale del lago di Garda; abbiamo una risorsa inestimabile e non riusciamo a creare sinergie per la sua valorizzazione e promozione. Si applica la regola che ognuno si organizza le sue manifestazioni, ognuno si stabilisce le sue tariffe dell’imposta di soggiorno, tanto i turisti vengono lo stesso. Una miopia che potrebbe rivelarsi letale. Adesso ci si mette anche la provincia con il progetto di aree omogenee, dove invece di provare ad unire il Garda, lo si divide ulteriormente mettendo insieme il basso Garda con territori come Calcinato, ,Mazzano, Nuvolera, che poco o nulla hanno in comune con il Garda.

Ma il fallimento dell’Unione non riguarda solo il turismo, altre aree sono state smantellate. Si è rinunciato a far funzionare i lavori pubblici, con gare unificate , regia unica, si è preferito gestirsela individualmente, senza vedere i vantaggi di una cooperazione allargata. Il progetto del Parco locale di interesse sovracomunale dopo essere nato per una tutela del territorio della Valtenesi ha visto l’abbandono di Polpenazze, Manerba, Soiano, con Padenghe e Moniga ferme al palo. Avere una visione della pianificazione urbanistica sovracomunale può avere dei vantaggi nel promuovere la tutela dell’area in chiave turistica e enogastronomica. Troppi gli errori del passato, che hanno generato, tra gli altri, una strada provinciale disseminata di centri commerciali e supermercati, che assomiglia più ad una strada dell’hinterland milanese che a un’arteria che collega il basso Garda all’Alto Garda.

Rimangono in Unione la scuola, i servizi sociali, in parte costretti a stare insieme per la gestione obbligata dei fondi nazionali e regionali delle politiche sociali e la polizia locale, che in caso di scioglimento priverebbe i comuni come Padenghe di risorse umane fondamentali. Se Padenghe uscisse dall’Unione, rimarrebbe con un solo agente di polizia locale. Un po’ poco per offrire un minimo servizio ai cittadini.

Non ultimo il tema delle risorse, venendo meno l’Unione si perderebbero dei contributi regionali e statali di incentivo allo stare insieme. sia pure recentemente diminuiti, parliamo comunque di qualche centinaia di mila euro.

Ma a nessuno – concludono i sei consiglieri di minoranza – interessa ragionare sul futuro, come diceva De Gasperi, “il politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista alla prossima generazione” . Un concetto perfettamente calzante per l’Unione dei Comuni della Valtenesi.

 

 

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