Chiara Samugheo, la fotografa delle dive

RIVA DEL GARDA - Venerdì 4 marzo all’auditorium del Conservatorio, una serata dedicata a Chiara Samugheo, la fotografa delle dive, scomparsa di recente all'età di 97 anni.

Prosegue la collaborazione tra il centro culturale La Firma di Riva del Garda e l’associazione Il Fotogramma di Nago e Torbole per far incontrare appassionati di cinema e di fotografia. Dopo una prima riuscita serata dedicata a Kubrick, organizzata lo scorso dicembre, ora le due realtà gardesane sono di nuovo insieme per rendere omaggio a Chiara Samugheo, la fotografa delle dive, scomparsa di recente all’età di 97 anni.

La serata di venerdì 4 marzo, con inizio alle 20.45, è dedicata alla conoscenza di questa grande fotografa che nel corso della lunghissima carriera ha immortalato i più grandi nomi del cinema internazionale, insieme ad altri personaggi famosi quali capi di Stato, re, regine ed esponenti del jet set. Un omaggio che nasce dal fatto che alcuni componenti de La Firma ebbero occasione di conoscere personalmente Chiara Samugheo circa sette anni fa in occasione delle riprese del documentario su Dorian Gray. In quell’occasione fu anche registrata un’intervista video, che sarà proiettata nel corso della serata, condotta da Ludovico Maillet e con la partecipazione del fotografo Luca Chistè.

Chiara Samugheo

Nata a Bari, contrariamente ai desideri dei genitori, che l’avrebbero voluta maestra di scuola, Chiara Samugheo nel 1953 parte per Milano, dove inizia a frequentare l’ambiente intellettuale di Enzo Biagi, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini e Giorgio Strehler. Quest’ultimo le propone di frequentare corsi di recitazione e mimo. In questo periodo conosce Pasquale Prunas, fondatore della rivista culturale Sud e suo compagno di vita, che la coinvolge nella redazione di una nuova rivista, Le Ore, che si occupava di fotogiornalismo internazionale, sullo stile di Paris Match.

Dapprima tenta la professione di giornalista di cronaca nera, ma, dopo l’incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più importanti di quegli anni, decide di iniziare a lavorare per lui. In seguito realizza servizi fotografici per i maggiori periodici internazionali, le copertine per importanti riviste, pubblica diversi libri e fotografa, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, le maggiori star internazionali.

Copertine e servizi devono documentare la figura della diva, della donna cinematografica, come oggetto del desiderio.

Le foto di Chiara Samugheo prendono le mosse da questo contesto, ma intendono restituire al corpo-oggetto delle dive una femminilità e una personalità reali, qualcosa di intimo, in contrapposizione all’ambiente effimero costruito intorno ai loro corpi, contribuendo così ad alimentare la mitologia del cinema italiano. Oggi l’imponente archivio fotografico di Chiara Samugheo, oltre 165 mila scatti, è conservato al Centro studi e archivio della comunicazione (Csac) dell’Università di Parma.

Fonte: facebook, centro culturale La Firma

 

 

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