Trentino, 2021 anno caldo ma non troppo

TRENTINO - Il 2021 è stato “solo” il quinto anno più caldo a livello globale, e il meno caldo degli ultimi 10 anni in Trentino. Ma i gas serra in atmosfera sono in continuo aumento. Una sintesi a cura dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

“Caldo ma non troppo”. Così può essere sintetizzato – scrive Appa – il clima dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle, sia a livello globale che locale.

Il 2021 è stato il quinto anno più caldo mai registrato a livello globale, anche se solo leggermente più caldo del 2015 e del 2018.

La temperatura media annuale del 2021 ha superato di 0,3°C la temperatura media del trentennio di riferimento 1991-2020 e di circa 1,1°C  quella del periodo preindustriale (1850-1900).

A livello europeo il 2021 è rimasto sostanzialmente nella media del periodo 1991-2020 (ma non dimentichiamo che i dieci anni più caldi si sono verificati tutti dopo il 2000 e i sette più caldi dal 2014 al 2020).

L’estate 2021 è stata invece la più calda mai registrata in Europa, sebbene vicina in termini di valori di temperatura alle precedenti estati più calde, quelle del 2010 e del 2018. Intense ondate di calore hanno colpito in particolare il Mediterraneo, facendo registrare l’11 agosto a Siracusa, in Sicilia, la temperatura più alta mai registrata in Europa, con un valore record pari a 48,8°C. L’estate europea ha visto anche record di precipitazione, come ad esempio gli eventi che, nei giorni 12-15 luglio, hanno provocato vaste inondazioni in Germania e Belgio, causando morti e ingenti danni.

Il clima del 2021 in Trentino

Secondo l’analisi effettuata da Meteotrentino, anche in Trentino il 2021 è risultato più caldo rispetto alla media degli ultimi 100 anni, anche se con un’anomalia positiva di temperatura che è risultata la meno elevata degli ultimi 10 anni, così come è accaduto più in generale in Italia.

Le stagioni invernale, estiva e autunnale sono risultate più calde della media, mentre quella primaverile è stata più fredda, specialmente nel mese di aprile. Il valore cumulato delle precipitazioni annue 2021 è vicino alla media di lungo periodo, ma la distribuzione delle stesse è stata abbastanza irregolare. Da porre in evidenza sicuramente le abbondanti nevicate di gennaio 2021, che hanno contribuito al terzo inverno più nevoso mai osservato nelle serie di dati disponibili, e le abbondanti e frequenti precipitazioni di luglio, spesso a carattere temporalesco e accompagnate da grandine, con conseguenti gravi danni all’agricoltura del nostro territorio. Nel mese di dicembre 2021 le precipitazioni registrate sono state molto inferiori alla norma, dando inizio a un periodo molto asciutto che si è protratto fino a inizio 2022.

Concentrazioni di gas serra in aumento

Sul fronte delle cause del riscaldamento globale, nel frattempo, le concentrazioni di gas serra in atmosfera hanno continuato imperterrite ad aumentare, facendo registrare nel 2021 il nuovo record di 414 ppm per l’anidride carbonica.

Il calo del 5,4% che si è registrato nel 2020 rispetto ai livelli emissivi del 2019, causato dalla pesante crisi economica e produttiva che ha accompagnato la pandemia da Covid-19 e associabile al ridotto consumo di combustibili fossili, è stato seguito da un immediato rapido aumento dettato dalla ripresa delle attività nel 2021.

Un ulteriore aumento che conferma come siano ancora insufficienti gli sforzi della comunità internazionale nel ridurre le emissioni di gas serra con adeguate azioni di mitigazione finalizzate a mantenere l’aumento della temperatura globale entro la soglia di 2°C al massimo rispetto all’era pre-industriale, e, se possibile, entro 1,5°C come indicato dagli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi, al fine di scongiurare effetti irreversibili e molto gravi sui sistemi naturali del pianeta e sulle comunità umane, sia in termini di aspetti socio-economici che legati a salute e sicurezza.

 

 

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