Sovraffollamento dei bus scolastici: problema mai risolto

LAGO DI GARDA - Dopo il recente episodio accaduto a Idro, dove una 19enne ha subìto una tentata violenza sessuale dopo non essere riuscita a salire su un pullman perchè troppo affollato, il Comitato Vado a scuola sicuro" solleva nuovamente il problema, mai risolto, del sovraffollamento dei mezzi di trasporto negli orari scolastici.

Il comitato Vado a scuola sicuro, si dice «indignato da quanto è successo giovedì 10 marzo ad una studentessa a Idro. Da quanto apprendiamo dagli organi di stampa, la ragazza non ha potuto accedere  all’autobus perché questo era pieno, non perché l’avrebbe perso, e la differenza è abissale!

Di queste situazioni di sovraffollamento – scrive la portavoce del comitato Vado a scuola sicuro Bs, Paola Pollini – non se ne parla mai abbastanza, ci si ferma a riempire le pagine dei quotidiani solo a inizio anno, poi tutto si affievolisce come se il problema si sia risolto, invece no! Questo del sovraffollamento è un problema che va avanti da anni, un problema dove la politica di turno in vari livelli  non vede mai presa in causa e che non vede dunque come un problema da risolvere!

Le segnalazioni non sono prese in considerazioni, non sono un problema evidentemente da risolvere se la politica si appresta a fare le conferenze e spendere soldi pubblici per un’opera chiamata la metro del Garda.

Come comitato abbiamo portato delle proposte tutte attuabili e finanziabili anche dal Pnrr: ci stanno forse lavorando la Provincia e l’Agenzia del Tpl? La Regione Lombardia ha stanziato le risorse per la riqualifica della fermata in località Tormini?  L’ANCI ha sollecitato i comuni a prendersi la responsabilità di applicare la Legge 6/2012.Titolo II art.6?

La fermata ai Tormini, n nel Comune di Roè Volciano.

 

Come sempre, se ognuno facesse il suo pezzettino per risolvere i problemi, ora, non avremmo problemi vecchi di decenni e mai risolti. Non sono sufficienti papiri di leggi, servono le persone che poi le attuino!

La tentata violenza sessuale a una studentessa, dovuta alla mancanza di sufficiente posto sui mezzi di trasporto negli orari scolastici è solo il caso più grave, ma che come altri non entrerà a far parte dei sondaggi. Questa mancanza di sensibilità da parte delle Istituzioni – continua il Comitato – la troviamo gravissima per questo  riteniamo importante  che il servizio  del trasporto pubblico scolastico extraurbano venga presto risolto da una Legge che abbiamo proposto e portato all’attenzione.

Negli anni la situazione di sovraffollamento del Trasporto Pubblico extraurbano scolastico in tutto il Paese da nord a sud ha creato problemi di sicurezza e di disagio degli utenti, in maggioranza minorenni, oltre a essere una fonte di stress per le famiglie dovuto alla  irregolarità e incertezza del trasporto verso gli Istituti di II Grado.

Non si è ancora trovato un “sistema” che porti ad un trasporto certo e sicuro partendo dal primo giorno dell’anno scolastico, ma anzi, esiste il metodo di “assestamento” delle prime settimane che spesso si protrae per settimane e in alcuni casi non si risolve neppure nell’arco dell’anno scolastico. All’interno degli Istituti si fanno formule di sondaggio, quando le scuole sono già aperte, in questo modo si cerca di colmare un vuoto, questo vuoto dovrebbe essere colmato dallo scambio dei dati non sensibili da parte degli Istituti di II Grado alle agenzie del Trasporto pubblico locale.

Se all’interno delle città perdere l’autobus o la metro è un problema poco rilevante dovuto alla frequenza dei mezzi, per chi abita nei paesi dove si usa il trasporto pubblico extraurbano, diventa un problema, ancora maggiore è il disagio se si abita in paesini di montagna. Perdere l’autobus diventa un problema per lo studente, ma anche per l’intera famiglia che si deve attivare per raggiungere la scuola o per recuperarlo all’uscita.

Ecco perché abbiamo proposto una legge che agevoli la trasmissione dei dati tra gli Istituti e l’Agenzia del TPL, che speriamo venga presa tempestivamente in mano dalla Regione e approvata da tutti i gruppi politici.

Alla luce degli ultimi fatti riscontrati – conclude la portavoce del comitato Vado a scuola sicuro Bs, Paola Pollini – abbiamo chiesto un incontro con il Presidente della Provincia di Brescia Alghisi per portare alla sua attenzione i disagi che ormai in silenzio vengono sopportati non solo dagli studenti, ma anche dai lavoratori e turisti».

 

 

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