Il teatro di Salò apre le porte per le Giornate di Primavera del Fai

SALO' - Per la prima volta dopo decenni, il teatro di Salò in fase di restauro sarà visitabile. Per le Giornate del Fai aprono anche il lazzaretto, il palazzo municipale e il MuSa.

Giovedì 17 marzo il Fai Fondo per l’Ambiente Italiano ha reso note le location che apriranno le porte al pubblico in occasione delle Giornate di Primavera 2022,  sabato 26 e domenica 27 marzo.

Sul Garda si segnalano le proposte di salò, che mette sul tavolo un poker di 4 assi con l’apertura di teatro, lazzaretto e cimitero, palazzo municipale e MuSa.

Il teatro comunale

Cominciamo dal teatro. Sarà l’apertura più attesa visto che il vecchio teatro salodiano è chiuso e inaccessibile da decenni (qui le info sul sito del Fai).

Inaugurato il 1° novembre 1873 con il Rigoletto di Verdi e attivo fino agli anni Sessanta, il teatro di Salò è attualmente in fase di restauro da parte dell’Amministrazione comunale. Pertanto ci troviamo di fronte ad un cantiere “momentaneamente a riposo”.

Stante questa condizione, l’accessibilità è limitata al foyer ed allo spazio corrispondente alla platea, dal quale è ben percepibile la struttura del teatro, intesa come insieme di platea, palchetti, boccascena e palco.

 

Il MuSa, museo civico salodiano

Situato nel centro storico di Salò, in posizione dominante e a due passi dal lago, il MuSa – Museo di Salò racchiude la storia della città e del suo territorio dall’età romana ad oggi. Costituito da numerose sezioni, dedicate non solo alla storia, alla storia dell’arte e all’archeologia, ma anche alla scienza e alla tecnica, è un museo ricco ed eterogeneo, anche in virtù dell’ampiezza e della disposizione degli spazi, che un tempo costituivano l’antico complesso monasteriale di Santa Giustina, e che oggi colpiscono il visitatore per la loro ariosità e maestosità, con spettacolari soppalchi vista lago sospesi sull’aula dell’originaria chiesa.

MuSa spartito musica
MuSa: Graduali miniati del tesoro del Duomo.

Il MuSa è ospitato nell’antico monastero di Santa Giustina, voluto nel XVI secolo dal Comune di Salò per ospitare l’Ordine dei Padri Somaschi, tradizionalmente dedito all’istruzione e all’educazione del clero e del popolo.

La visita guidata al percorso museale toccherà sezioni affascinanti come quelle dedicate all’archeologia, ai Graduali miniati del tesoro del Duomo, alla magnificenza di Salò capitale della Magnifica Patria e alla liuteria, con il meraviglioso contrabbasso di Gasparo da Salò, fino ad arrivare al Novecento. Sarà inoltre possibile ammirare in anteprima sulla riapertura ufficiale della stagione museale 2022 e per la prima volta in assoluto, la cospicua collezione di tele del pittore Anton Maria Mucchi, intellettuale poliedrico vissuto a Salò tra 1921 e 1945. Fino ad oggi ospitate nel Municipio salodiano, costituiscono uno splendido esempio di pittura capace di coniugare una precisa definizione dei volti, dando vita ad una vera e propria galleria di intimi ritratti famigliari, resi vivi e vibranti da un’intensa ricerca di armonizzazione cromatica.

Qui le info sul sito del Fai.

Il cimitero e il lazzaretto

Sul lato meridionale del golfo di Salò, adagiato sul fianco della collina, seminascosto da una cortina di cipressi, sorge il cimitero civico di Salò, progettato dall’architetto Rodolfo Vantini dal 1825 al 1852-53. Venne realizzato espandendo in lato ovest il complesso denominato “Lazzaretto”, fronteggiante l’attuale via Tavina. Quest’ultimo edificio venne costruito a spese della “Magnifica Patria di Riviera”, con decreto del Consiglio Generale datato 1484.

La sua realizzazione si era resa necessaria sia per isolare gli ammalati colpiti dalle ricorrenti pestilenze, sia per sottoporre a “quarantena” i forestieri e le merci provenienti da territori sospetti. Il lazzaretto sorge ai piedi di una collina sul lato del golfo di Salò opposto all’abitato.

Il lazzaretto viene completato alla metà del XVI secolo e negli anni 1573-83 è oggetto di un ulteriore intervento, che probabilmente ne aumenta la cubatura.

In occasione delle Giornate di Primavera si potrà accedere al Cimitero Vantiniano e, da quel bene, osservare le caratteristiche e il chiostro del Lazzaretto.

 

Il palazzo del municipio

Il palazzo del Comune di Salò si staglia imponente sul lungolago Zanardelli. Il grandioso edificio che oggi leggiamo come un unico corpo è il risultato dei lavori di ricostruzione a seguito del disastroso terremoto che interessò la zona nel 1901, nonché del restauro e consolidamento dovuti ad un altro fenomeno tellurico accaduto nel 2004.

Le prime notizie documentate sul palazzo comunale risalgono al 1532 quando ne vennero avviati il rifacimento e l’ampliamento grazie all’acquisizione di alcuni immobili adiacenti fra i quali una casa della Comunità di Riviera, già residenza del podestà bresciano.

L’apertura nelle Giornate FAI (che avverrà solo nella giornata di domenica) prevede la visita guidata sia alla Loggia, che all’interno degli ambienti principali del Palazzo, che non sono generalmente visitabili (scalone, sala dei Provveditori, sala del Consiglio).

Qui le info sul sito del Fai.

 

ll municipio salodiano.

 

 

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