Castelli di carta

RIVA DEL GARDA - Venerdì 25 marzo alle 18 al Museo di Riva del Garda si terrà la conferenza «Castelli di carta», dedicata alla storia dei castelli con particolare riferimento all'Alto Garda.

La serata sarà strutturata i due momenti, dedicati rispettivamente al Codice Brandis, a cura dell’associazione culturale Tangram di Merano, e al tema delle trasformazioni dei castelli dal Medioevo al primo conflitto mondiale, a cura di Annamaria Azzolini (Ricerche Fortificazioni Altomedievali, Rfa) in collaborazione con l’Istituto Italiano dei Castelli, sezione Trentino Alto Adige. L’incontro si chiuderà con un brindisi offerto dalla cantina Pravis.

Evento gratuito con prenotazione consigliata: [email protected], 0464 573869. L’accesso è consentito solo ai possessori di super green pass e di mascherina ffp2.

Il programma

Presentazione del libro: Il Codice Brandis. I castelli del Basso Trentino e dell’Alto Garda a cura di Tangram

Il Codice Brandis rimane custodito per quattrocento anni nell’archivio privato della nobile famiglia Brandis di Lana (BZ) e nel 1998 passa di proprietà alla Provincia Autonoma di Bolzano. All’importante documento arrivano casualmente alcuni storici dell’associazione culturale Tangram di Merano, che nel 2012 danno avvio a un lungo percorso di ricerca e di studio terminato con la stampa in lingua italiana e in lingua tedesca di una collana di tre volumi dove per la prima volta vengono presentati tutti i disegni originali del Codice Brandis.

L’importanza del Codice Brandis non sta solo nel fatto di costituire una rara testimonianza “fotografica” della Contea del Tirolo agli inizi del Seicento e del suo ruolo strategico giocato quale confine più meridionale del Sacro Romano Impero, ma di aver documentato il fenomeno dell’incastellamento in un territorio che già allora vantava la maggior concentrazione di castelli per chilometro quadrato, in uno dei secoli più travagliati della storia d’Europa, tra la Guerra dei Trent’anni, i processi alle streghe, la presenza di stagioni freddissime e l’arrivo della peste. Nel terzo volume della collana, edito dalla casa editrice CurcuGenovese & Athesia col titolo “Il Codice Brandis e i castelli del Basso Trentino e dell’Alto Garda”, sono presenti tutti i 37 disegni originali del manoscritto con 63 vedute, numerose immagini inedite e cinque importanti saggi che contestualizzano l’opera nel periodo storico, dando ampia e particolareggiata descrizione dei soggetti raffigurati. In particolare desta stupore la veduta animata della città fortificata di Riva del Garda, ripresa al largo da un’altezza di 200 metri circa, accompagnata nel volume da un’inedita incisione di Giacomo Ruffoni del 1673, quando già la tecnologia delle riprese aveva compiuto passi da gigante.

● Nel Codice Brandis la storia della contea principesca del Tirolo – intervento di Alessandro Baccin

● Il Codice Brandis e i castelli dell’Alto Garda – intervento di Ulrike Kindl

● Monete e dazi nel Seicento – intervento di Alberto Mosca

Il territorio del Comune di Arco e dell’Alto Garda visto dal castello [ Archivio Ufficio stampa PAT].

Presentazione del libro: “Castelli in guerra. Dai contesti medievali alle fortificazioni del primo conflitto mondiale”  a cura di Annamaria Azzolini (Ricerche Fortificazioni Altomedievali, Rfa) in collaborazione con Istituto Italiano dei Castelli, sezione Trentino Alto Adige.

Che cosa ne è stato dei castelli negli anni del primo conflitto mondiale? È possibile rintracciare una continuità d’uso delle strutture medievali anche in epoca moderna? Il volume, pubblicato nel 2019, raccoglie gli atti del convegno “Castelli in guerra. Dai contesti medievali alle fortificazioni del primo conflitto mondiale” tenutosi nel 2018 con lo scopo di rispondere a quei quesiti e ai molti altri nati in seno al dibattito, ponendo l’attenzione sulle stringenti relazioni tra le fortificazioni medievali e quelle austroungariche, restituendo una nuova lettura, inedita per la castellologia in area trentina, di quei contesti in cui le due istanze si sovrapposero interagendo fisicamente e simbolicamente.

Un’analisi delle trasformazioni dei contesti medievali, iniziate alla fine dell’Ottocento e proseguite ben oltre l’inizio della Grande Guerra, che vuole anche essere un’occasione di riflessione sull’evoluzione della difesa del territorio, in relazione alle scelte strategiche, alle metodologie e alle tipologie architettoniche elaborate o rielaborate quali risposte alle diverse esigenze belliche, in una regione considerata da sempre “fortezza”, anche per la natura dei luoghi.

● Vie di comunicazione e linee di confine. Il controllo del territorio sul Garda Settentrionale – intervento di Cinzia D’Agostino

● Fortezze di confine. La Rocca di Riva del Garda in età moderna – intervento di Alessandro Paris

La Rocca di Riva del Garda.

 

 

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