Per mia fa nom… Omaggio a una generazione alla sua lingua

SALO’ - L’Ateneo di Salò, in collaborazione con l’Ateneo di Bergamo e l’Ateneo di Brescia, promuove la rappresentazione teatrale “Per mia fa nom…” di Fabrizio Galvagni, voce recitante Carlo Pardi.

L’evento, nell’ambito del programma “Poesia del dialetto” (tutte le info qui) e nel ciclo delle celebrazioni per “Bergamo Brescia capitale italiana della cultura 2023”, si terrà presso il Palazzo della Cultura di via Leonesio 4 a Salò giovedì 1 1maggio alle ore 20.30, ad ingresso libero e sarà trasmesso anche sul canale Facebook dell’Accademia https://www.facebook.com/ateneodisalo.

Nato quasi per caso, il monologo Per mia fa nom… è una pièce teatrale in dialetto bresciano che, dietro le vicende del protagonista – il signor Primo – racconta la storia di un’intera generazione, quella che ha conosciuto le tragedie del Novecento, la guerra, la fame, la miseria.

Il sottotitolo dell’opera è infatti “Omaggio a una generazione e alla sua lingua”, tenendo ben presente che la storia di questa generazione è stata tutta vissuta e raccontata in dialetto, nella lingua dei padri e della terra.

Per mia fa nom… è l’intercalare inconsapevolmente ossessivo con cui il protagonista marca il suo eloquio sentenzioso e immaginifico, nella miglior tradizione dell’affabulazione del bresciano; e lo fa proprio quando il nome in questione l’ha appena pronunciato o è infallibilmente sul punto di rivelarlo.

Ospite di una casa per anziani, mentre attende invano che una suora, un’infermiera – un Godot in camice bianco insomma… – provveda a cambiargli il flebo ed appare evidente che nessuno ha tempo o voglia di assecondare la sua richiesta, il signor Primo ci racconta, come fosse un film, la sua esistenza.

E così il prosaicissimo flebo, quel flebo che nessuno verrà mai a cambiargli, si fa allegoria della vita.

 

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