Spiller: “A Desenzano la mafia non esiste! (secondo i nostri amministratori)”

DESENZANO DEL GARDA - Il consigliere Andrea Spiller sulla dichiarazione di Marisa Laurito («Oggi la camorra più importante è al Nord, a Desenzano»): «Una non notizia: clan mafiosi radicati sul Garda da anni».

«In questi giorni – scrive in una nota il consigliere comunale Andrea Spiller (Movimento 5 Stelle e L’altra Desenzano) – sono al centro del dibattito pubblico le recenti dichiarazioni televisive dell’attrice Marisa Laurito, in merito alla presenza di organizzazioni mafiose nel nostro territorio.

Una non notizia in realtà per chi segue questi temi da anni e si interessa di legalità e criminalità, basta infatti approfondire l’argomento attraverso le numerose ricerche, i report e le relazioni prodotte da enti autorevoli in questi anni per trovare tracce documentate che dimostrano la forte presenza e il progressivo radicamento sul territorio bresciano e gardesano di clan mafiosi ed esponenti di varia provenienza ed appartenenza, che sul lago e nell’entroterra hanno trovato terreno fertile per i propri affari e per ripulire i proventi di altre attività illecite.

Desenzano in questo scenario è uno snodo cruciale, grazie soprattutto alla posizione logistica strategica e alla presenza di tutti i collegamenti viabilistici, nonché alla fiorente economia negli ambiti edile/residenziale nonché turistico/ricettivo che offrono enormi opportunità di investimento e profitto per chi ha grandi somme disponibili da impegnare (un dato su tutti, sono 288 gli immobili e le aziende sequestrate alla mafia in Provincia di Brescia, 13 solo a Desenzano, DATI 2022).

I fatti di cronaca che in questi anni -. continua Spiller – ne hanno dato testimonianza sono molteplici, basti ricordare ad esempio la sparatoria con ferimento avvenuta nel 2019 a Rivoltella, dove il titolare dell’ex-ristorante Le Muse aggredì a colpi di arma da fuoco un proprio dipendente che chiedeva di essere pagato. Solo in seguito si scoprì che lo stesso era in realtà un esponente di un clan mafioso calabrese.

In questo contesto appaiono preoccupanti le dichiarazioni rilasciate a riguardo dagli amministratori del nostro comune, i quali si sono prontamente prodigati per sminuire ed insabbiare la questione, liquidando il panorama criminale del nostro comune a piccoli episodi di microcriminalità e poco altro, non esiste pizzo, non esistono estorsioni, non esiste riciclaggio di denaro e traffico di droga, insomma LA MAFIA A DESENZANO NON ESISTE.

Dichiarazioni – dice Spiller – che troviamo imbarazzanti e totalmente fuori luogo vista la gravità e serietà dell’argomento, non è certo sminuendo la questione che si risolveranno i problemi che invece esistono e sono ben radicati come riportato e documentato, lo ripetiamo, da tutte le relazioni e gli studi prodotti negli anni da soggetti autorevoli.

Chi si aspetta di trovare tracce tangibili ed evidenti di questi fenomeni nella quotidianità è tuttavia fuori strada, l’obiettivo primario di queste associazioni è infatti quello di rimanere nell’ombra, lavorare sottotraccia lontano dalle cronache e dal dibattito pubblico, nutrendosi di relazioni e operazioni finanziarie apparentemente normali che celano invece spostamenti di denaro di provenienza illecita. I fatti violenti che arrivano sulle pagine dei giornali sono rari e spesso collaterali, come nel caso citato in precedenza, certamente non voluti o cercati dai soggetti in questione che l’ultima cosa che vogliono è attirare l’attenzione, per poter continuare piuttosto nel silenzio a curare i propri affari.

Anche per questi motivi l’azione di indagine e di contrasto da parte degli enti preposti è spesso complessa e difficile, poiché chi esercita queste attività conosce molto bene gli spazi di manovra in cui agire per sfuggire a controlli ed accertamenti.

Quello che è certo – conclude Spiller – è che non sarà sminuendo o ignorando questi fenomeni che si riusciranno a contrastare e sconfiggere, sarà piuttosto la sempre maggiore consapevolezza da parte di cittadini ed imprenditori che potrà portare ad incrementare le azioni di denuncia e favorire quindi nel tempo le attività di indagine e contrasto da parte delle forze dell’ordine».

 

 

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