Tignale: apertura a singhiozzo delle Poste, protesta il sindaco

TIGNALE - Sportello aperto a singhiozzo, troppi disagi. Il sindaco chiede a Poste Italiane di «ripristinare l’apertura giornaliera dell’ufficio di Tignale con l’operatività del periodo pre pandemia».

Il primo cittadino di Tignale, Daniele Bonassi, esprime tutto il suo disappunto per l’attuale gestione dell’ufficio postale in una lettera a Poste Italiane che pubblichiamo integralmente.

«Con la presente – scrive Bonassi – faccio seguito alla Vostra nota pervenuta al protocollo comunale in data 3 agosto 2020 prot. 3477, che allego in copia, con la quale specificavate le motivazioni sottostanti l’apertura a giorni alterni dell’Ufficio Postale di Tignale. In particolare mi colpisce che si giustifichi la riduzione dell’offerta del nostro Ufficio Postale a causa dell’emergenza sanitaria, ma credo che in nessun ufficio postale l’unico dipendente possa avere una maggiore tutela. Lo stesso è separato dalla clientela con vetro blindato e ritengo alquanto difficile che possa esservi possibilità di contagio. Discorso diverso per quanto concerne la clientela, sicuramente più esposta al rischio con tale riorganizzazione. Avendo ridotto i giorni di apertura l’afflusso di utenti si concentra nelle tre giornate disponibili e necessariamente deve incolonnarsi all’esterno dell’edificio, trovandosi esposto agli agenti atmosferici, cosa inaccettabile soprattutto per le persone più anziane che dovrebbero essere quelle maggiormente da tutelare in questo momento di pandemia.

Questo modo di operare stride alquanto con quelle che sono state le promesse fatte da Poste Italiane ai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti in occasione dell’incontro del 28 ottobre 2019, in particolare cito quanto riportato sul vostro sito:

“In completa discontinuità con il precedente indirizzo aziendale Poste Italiane conferma, nel nuovo Piano industriale, il suo impegno a non chiudere più gli uffici postali nei Comuni con meno di 5.000 abitanti sostenendo così la crescita e lo sviluppo dei territori, in accordo con Enti e Pubbliche Amministrazioni locali”:

Il mio Comune di circa 1250 abitanti ha avuto invece nel 2020 un ridimensionamento con apertura dello sportello a giorni alterni e non posso accettare la giustificazione addotta nella Vostra precedente mail che gli utenti possono recarsi nei Comuni limitrofi di Tremosine e di Gargnano che significano circa 20 km di strade montane sia nell’una che nell’altra direzione. Ovviamente il discorso può essere diverso in un territorio di pianura, ma le realtà montane sono bene diverse.

“La copertura degli Uffici Postali sarà ampliata e garantita sulla base dei flussi turistici registrati”. Il mio Comune ha sì una popolazione di circa 1250 abitanti, ma registra un numero di presenze turistiche annue di 352.000 (dati del 2019) ed ha un grande patrimonio di seconde case, n. 24 alberghi e un totale di 76 strutture ricettive imprenditoriali e n. 359 di strutture non imprenditoriali.

Veduta del territorio di Tignale.

Non posso accettare l’affermazione fatta nella Vostra nota: “l’organizzazione dell’attività degli Uffici Postali e la consistenza del personale che vi opera vengono determinate in relazione ai volumi medi di traffico, alla tipologia dei servizi richiesti ed ai bacini d’utenza serviti” e poi si faccia una campagna di valorizzazione dei servizi postali fatti nelle zone periferiche e nei piccoli Comuni. Questa dataci è la medesima risposta avuta dalla banca che ha provveduto a chiudere l’unico sportello di Tignale, questa è una politica imprenditoriale assunta da un ente privato che cerca di massimizzare i propri profitti a scapito anche del servizio. Credo però che Poste Italiane dovrebbe essere altra cosa essendo partecipata per il 35% da Cassa Depositi e Prestiti e per un 29,3% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Chiedo quindi che Poste Italiane provveda a ripristinare l’apertura giornaliera dell’Ufficio Postale con l’operatività del periodo pre pandemia. Ritengo che la situazione venuta a crearsi sia insostenibile per la nostra popolazione e non in linea con quella che dovrebbe essere la missione di un Ente pubblico come Poste Italiane che dovrebbe valorizzare la propria forza che è insita nella presenza capillare sul territorio nazionale. Sappiamo perfettamente che i servizi online non potranno mai sostituire i rapporti interpersonali e di fiducia che si instaurano sul territorio e di cui gli uffici postali erano e devono continuare ad essere importanti presidi.

Confido in un tempestivo ripensamento, coinvolgerò anche le testate giornalistiche locali poiché credo che questa razionalizzazione camuffata per efficienza sia inaccettabile in quanto fatta a scapito delle persone più fragili».

Il sindaco di Tignale, Daniele Bonassi.

 

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