Anguille al Pcb: confermato il divieto di vendita

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LAGO DI GARDA – Anguille del Garda vietate per un altro anno. Il Ministero della Salute ha pubblicato il decreto di proroga (il quarto) dell’ordinanza che sancisce il divieto di commercializzazione di questa specie. Anguille off limits sul Garda almeno fino a giugno 2015.

Il decreto di proroga del ministro Beatrice Lorenzin (qui il testo integrale) è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica venerdì 27 giugno. L’ordinanza prorogata (Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda) faceva seguito alla contaminazione da diossina e Pcb rilevata nel 2011 in alcune specie ittiche del lago di Garda da parte del Centro di referenza per la valutazione del rischio di Teramo.

Il Centro evidenziava che i livelli di contaminazione riscontrati nelle anguille e l’elevata proporzione di anguille contaminate non consentono di garantire la compatibilità del consumo umano di queste specie ittiche, rendendo necessaria la proibizione della vendita e del consumo di anguille pescate nell’intero bacino del lago di Garda, come misura di salvaguardia per la salute pubblica. Nessun rischio, invece, per le altre specie ittiche. Solo nelle anguille infatti, in particolare nel 38% dei casi, erano risultate concentrazioni di derivati di diossina o Pcb superiori ai limiti consigliati di12piogrammi/g.

L’allarme era scattato nella primavera del 2011, quando le analisi su alcune anguille prelevate nelle acque veronesi del Garda avevano evidenziato, in alcuni esemplari, concentrazioni di diossina e Pcb superiori ai limiti.

reti da pesca
Reti da pesca stese al sole in località San Giacomo, a Gargnano

Il 17 maggio 2011 venne dunque stabilito il divieto di commercializzazione. Da allora il termine di validità dell’ordinanza è stato prorogato già quattro volte.

Si legge nel recente decreto di proroga: “Acquisita  in  data  21  maggio  2014   la   relazione,   elaboratadall’Istituto zooprofilattico sperimentale G.Caporale di Teramo, laboratorio nazionale di riferimento per  le  diossine e i Pcb in mangimi e alimenti destinati al consumo umano e condivisa con il Centro di referenza per   l’epidemiologia veterinaria, la programmazione, l’informazione e l’analisi del rischio (COVEPI), contenente la valutazione dei livelli di contaminazione di diossine e Pcb in campioni di prodotti ittici del lago di Garda, con cui si evidenzia la necessità di mantenere in vigore le misure di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda, previste dall’ordinanza ministeriale del 17 maggio 2011; sentite le regioni interessate: Lombardia e Veneto e la Provincia autonoma di Trento… si ritiene pertanto di  dover  prorogare ulteriormente le misure previste dall’ordinanza 17 maggio 2011”.

Evidentemente, i recenti controlli evidenziano che la situazione non è mutata. Diossina e Pcb non decadono in tempi brevi. Davvero una pessima notizia per i pescatori professionisti e, più in generale, per chi ha a cuore la salute del lago.

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