Cipressi di Villa Eden: polemica infinita

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GARDONE RIVIERA – Monta la polemica a Gardone Riviera per l’annunciato taglio di 71 cipressi nel cantiere di Villa Eden, sulla collina ex Montedison.

«Fermiamoli!». L’appello lanciato dalla minoranza consiliare riaccende la polemica sull’intervento in atto sulla collina ex Montedison, scorticata per far posto a ville hollywoodiane progettate da “archistar” di fama mondiale e destinate ad accogliere una piccola comunità di super ricchi.

Un paradiso esclusivo, evocato anche nel nome del nascente complesso immobiliare, «Villa Eden» (7 ville, una palazzina con 4 appartamenti e una «club house» con servizi comuni su un’area di cantiere di 78 mila metri quadrati), finanziato dall’austriaco Renè Benko, titolare della Signa Holding.

Ma la via per il paradiso è tortuosa e, in questo caso, foriera di polemiche. L’ultima è alimentata dall’opposizione consiliare, che ha diffuso in paese un volantino dai toni durissimi: «Fermiamo lo scempio degli alberi e salviamo la passeggiata pubblica». Due le questioni sulle quali si richiama l’attenzione. La prima è la ventilata intenzione di procedere «ad un nuovo taglio di 70 alberi, prevalentemente cipressi, dopo che – ricorda l’opposizione – si è purtroppo già proceduto al taglio di 64 piante, dando come motivazione l’intento di bonifica fitosanitaria». Il taglio, attuato ai primi di giugno, ha provocato squarci nel verde: osservando Villa Eden da diverse case private, ma anche dal lago, ora si vede il cemento, prima mascherato dalla vegetazione. Un bel vantaggio per chi da Villa Eden guarderà il lago, ma un pugno in un occhio per chi, dal lago e da altre zone di Gardone Riviera, oggi vede il cemento al posto del verde. Ed ora si teme che un nuovo intervento di diradamento possa ulteriormente peggiorare una situazione paesaggistica già compromessa.

La minoranza chiede che «in futuro gli interventi che comportano una trasformazione del paesaggio siano controllati con scrupolo dagli organismi preposti, al fine di evitare un danno irreversibile». L’intento dell’opposizione è quello di risvegliare le coscienze dei gardonesi, ma non solo.Segnalazioni in proposito sono state inviate anche al Parco Alto Garda, Italia Nostra, Legambiente, Corpo Forestale, Soprintendenza, Comunità del Garda e al locale consorzio albergatori.

C’è poi la questione della passeggiata pubblica, prevista in convenzione, che Villa Eden deve realizzare lungo il perimetro del complesso immobiliare. La proprietà ha chiesto al Comune di renderla privata, per tutelare la privacy dei futuri proprietari delle ville (tre delle quali pare siano già state vendute a banchieri svizzeri e austriaci). In cambio Villa Eden mette sul piatto 150mila euro.

La parola al sindaco

Sulla passeggiata nulla è ancora stato deciso: «Non è stata sottoscritta alcuna convenzione», dice il sindaco Cipani, che però valuta con interesse la proposta: «C’è la necessità di sistemare piazza Marconi, sul lungolago, e quei soldi farebbero comodo». Si tratta, in questo caso, di una scelta politica: «La passeggiata – dice Cipani – presenta pendenze del 15%, sarebbe scarsamente fruibile e comporterebbe elevati costi di manutenzione». Ma per l’opposizione si tratta di «un’altra svendita di territorio a favore dei privati. E a danno del pubblico interesse».

Questione alberi. «Per ogni pianta tagliata ne verrà piantumata un’altra. A fine lavori il verde maschererà il complesso residenziale». Ne è convinto il sindaco Andrea Cipani, per il quale le contestate operazioni di «diradamento selvicolturale» sono funzionali al salvataggio delle cupressete della collina di Villa Eden. Cipani assicura che ogni intervento in tal senso seguirà scrupolosamente l’iter previsto in questi casi: «Ancora non è stato deciso nulla. In ogni caso – dice il sindaco – prima del taglio andrà recepita la valutazione di Ersaf, ente super partes preposto ad autorizzare il taglio; poi servirà il parere paesaggistico della Comunità Montana e, infine, il nulla osta della Soprintendenza ai beni ambientali». Un iter piuttosto articolato, dunque, che peraltro, dice Cipani, «non è ancora iniziato». Ma, curiosando sul confine del cantiere, si ha l’impressione che Villa Eden voglia bruciare le tappe: il 5 agosto si notavano tre tecnici impegnati a marchiare con vernice rossa e gialla alcuni alberi. Il taglio delle 64 piante effettuato ai primi di giugno richiese un iter piuttosto lungo: fu autorizzato dalla Comunità Montana nel giugno del 2013 ed attuato un anno dopo. I soliti tempi biblici della burocrazia. Sarà così anche stavolta? Quanto alle ragioni del taglio già effettuato, il parere della Comunità Montana dice: «Il fitto impianto ha provocato asfissia e moria delle piante. Il diradamento è necessario per eliminare soggetti deperiti e deperenti». Ma la minoranza consiliare solleva il dubbio che il taglio sia funzionale all’apertura di “finestre” vista lago tra la vegetazione, per garantire un panorama mozzafiato ai futuri residenti del complesso.

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