Quando il Garda era un mare

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RIVA DEL GARDA – Una mostra nella sala civica «Craffonara» di Riva e un documentario riportano in vita l’avventura della «Bertolazzi Film» di Peschiera del Garda, una «Cinecittà sul lago» in cui negli anni Sessanta iniziò la carriera di Fabio Testi.

Poster, fotobuste, locandine, manifesti, fotografie (molti inediti) e altro materiale recuperato attraverso un certosino lavoro di ricerca in archivi e mercatini, saranno esposti dal 23 agosto al 10 settembre nella sala civica «Craffonara» di Riva del Garda, nella mostra dal titolo «Quando il Garda era il mare», e il primo settembre il progetto sarà presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’inaugurazione si svolge sabato 23 agosto alle 18; la mostra è aperta al pubblico fino al 10 settembre, con ingresso libero e apertura tutti i giorni dalle 10 alle 13.30 e dalle 17 alle 20.30. A cura del centro culturale «La Firma».

Il lago di Garda trasformato nel mare dei Caraibi. Accadeva negli anni Sessanta quando a Peschiera del Garda erano attivi dei veri e propri studios galleggianti che per quasi un decennio ospitarono produzioni cinematografiche e televisive. Protagonista di questa straordinaria avventura fu Walter Bertolazzi, che a partire dal 1958 allestì una vera e propria flotta di navi d’epoca quali set per film di ambiente piratesco. Affascinati da questa vicenda, Franco Delli Guanti e Ludovico Maillet dall’autunno stanno lavorando ad un progetto per riportare alla luce e far conoscere alle nuove generazioni una pagina di storia del cinema rimasta per troppi anni chiusa nei cassetti. A credere nell’iniziativa di Delli Guanti e di Maillet è stato il centro culturale “La Firma” di Riva del Garda, che da alcuni anni ha affiancato alla decennale attività espositiva una sezione dedicata al cinema, insieme alla preziosa collaborazione delle amministrazioni comunali di Riva del Garda e di Peschiera del Garda, che hanno sostenuto il progetto, patrocinato anche dalla Regione Veneto e da Trentino Film Commission.

Tutto ebbe inizio nel 1958 quando Walter Bertolazzi fece un’ardita scommessa con il produttore Dino De Laurentiis. Quest’ultimo possedeva un galeone che era servito per girare il kolossal di Mario Camerini “Ulisse” (1954), ormeggiato da anni a Fiumicino, e di cui voleva disfarsi. Bertolazzi, che pensava di trasformare la nave in un ristorante, propose a De Laurentiis un accordo: se fosse riuscito a trasportare fino al lago di Garda il galeone non avrebbe pagato un soldo di passaggio di proprietà e la nave sarebbe stata sua. Partì dunque da Fiumicino e, facendo il periplo dell’Italia, giunse in circa quindici giorni a Porto Levante, alle foci del fiume Po. Da qui iniziò la parte più impegnativa del viaggio: con molte difficoltà risalì il fiume Po fino a Mantova; mise quindi la nave su strada, e con un trasporto speciale giunse fino all’idroscalo di Desenzano, dove avvenne il varo della nave – ribattezzata nel frattempo “Circe” – nelle acque del Garda .

La mostra a Riva del Garda sarà affiancata dalla proiezione di due film girati sul lago di Garda: lunedì 25 agosto alle ore 21.30 al bar dei Pini in Purfina sarà proiettato “I pirati della Costa” con Lex Barker, Estella Blain e Liana Orfei, regia di Domenico Paolella; lunedì primo settembre sarà la volta de “Le avventure di Mary Read”, con Lisa Gastoni, Jerome Courtland, Walter Barnes, regia di Umberto Lenzi. Completa il progetto, lunedì 8 settembre alle ore 21.30, una serata di letture di Tommaso Landolfi a cura di Luca Melchionna.

Contestualmente alla mostra è nato il documentario “Quando il Garda era un mare” che in sessanta minuti ripercorre la storia delle “Bertolazzi Film” attraverso una serie di testimonianze. Innanzitutto la viva voce di Walter Bertolazzi che in un’intervista rilasciata qualche anno prima della sua scomparsa, nel 2002, rievoca l’avventuroso trasferimento della nave sul lago di Garda e le principali tappe della sua attività cinematografica. Altro testimone importante è Fabio Testi che, all’epoca ventenne, durante le vacanze estive iniziò a lavorare come comparsa alla “Bertolazzi film”. Aveva un fisico prestante, fu subito notato e utilizzato per gettarsi dai pennoni delle navi. Da lì iniziò la sua carriera cinematografica. Umberto Lenzi è l’unico regista in vita di quelli che lavorarono alla “Bertolazzi Film”. Diresse “Le avventure di Mary Read” con Lisa Gastoni e Jerome Courtland. Ancora, Liana Orfei, Kirk Morris, il critico cinematografico Steve Della Casa. Completano le testimonianze i parenti di Walter Bertolazzi: la figlia Carmen e il cognato Gianfranco Bortolussi. Per finire i “pirati” dell’epoca, comparse della zona di Peschiera del Garda, oggi settantenni, che all’epoca venivano chiamati per girare i film.

Nel documentario si alternano tutti i film girati sul Garda e decine di fotografie, molte delle quali inedite, che propongono i vari set di ripresa dove si sono avvicendati negli anni di attività attori del calibro di Amedeo Nazzari, Silvana Pampanini, Anna Maria Pierangeli, Lisa Gastoni, Lex Barker, Chelo Alonso, Kirk Morris, Alan Steel, e tanti altri.

L’intero progetto dedicato alla “Bertolazzi Film” sarà presentato ufficialmente lunedì primo settembre alle ore 16.30 nello spazio della Regione del Veneto all’hotel Excelsior al Lido di Venezia nell’ambito della 71ªMostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Alla conferenza stampa hanno annunciato la loro presenza l’attore Fabio Testi, il critico cinematografico Steve della Casa, l’assessore alla cultura della Provincia di Trento Tiziano Mellarini, l’assessore alla cultura del Comune di Riva del Garda Flavia Brunelli, e l’assessore alla cultura del Comune di Peschiera del Garda Elisa Ciminelli.

 

LA SCHEDA

LA ROMANA FILM E IL PRIMO ALLESTIMENTO

La Romana Film era una piccola casa di produzione molto attiva negli anni ’50 e ’60, specializzata in generi popolari quali i film musicali e i film di avventure. Alla fine degli anni ’50 erano tornati in auge i film di pirati e Fortunato Misiano, produttore della Romana Film, aveva subito messo in cantiere “La scimitarra del saraceno” (1959). Per dirigerlo aveva chiamato un onesto mestierante quale Piero Pierotti e come attori aveva scelto Lex Barker (famoso per i suoi Tarzan hollywodiani degli anni ’50), la bomba sexi cubana Chelo Alonso e Massimo Serato. Fortunato Misiano chiese di poter utilizzare la nave di Ulisse e, saputo che era stata portata sul lago di Garda, chiese a Bertolazzi di fargli l’allestimento per quel film. Le acque del basso lago di Garda si prestavano bene a “rappresentare” sullo schermo il mar dei Caraibi visto che per la maggior parte dei giorni non si vedeva la costa dell’altra sponda e si poteva facilmente scambiarlo per mare aperto. Rispetto al mare aveva inoltre il vantaggio di offrire condizioni atmosferiche più stabili provocando meno disagi per attori e tecnici. È doveroso ricordare che su queste produzioni ebbe inizio, quasi per caso, la carriera dell’attore Fabio Testi, che fece la comparsa in molti di questi film.

 

SUCCESSIVI ALLESTIMENTI PER LA ROMANA FILM

Visto il successo di questo primo film la Romana Film aveva subito messo in cantiere una seconda produzione, “I pirati della costa” (1960), con la regia di Domenico Paolella e sempre interpretato da Lex Barker, affiancato questa volta da Estella Blain e Liana Orfei. Per questo film Misiano chiese a Bertolazzi di allestire una seconda nave e così in breve tempo venne approntata una vera e propria flotta di navi adatte ad essere allestite per qualsiasi tipo di set. Accanto alle navi, nel porto canale di Peschiera, vennero costruiti anche dei capannoni, attrezzati come un vero set cinematografico, per girare alcune scene di interni. Nel giro di tre, quattro anni si avvicendarono dunque una serie di film prodotti da Misiano e a cui Berolazzi assicurava l’allestimento nautico: “Il terrore dei mari” (1960), sempre di Paolella con Don Megowan, Emma Danieli e Silvana Pampanini; Le avventure di Mary Read (1961), primo film del regista Umberto Lenzi che scoprì e lanciò Lisa Gastoni; Il segreto dello sparviero nero (1961), ancora una volta di Paolella e sempre con Lex Barker e Nadia Marlowa.

 

SANSONE CONTRO TUTTI

Dopo questa grossa produzione per la Cineriz, tornò sul Garda la Romana Film per girare due film appartenenti ad un altro genere allora molto in voga, i film mitologici con eroi quali Ercole, Sansone e Maciste, portati al successo dall’ex Mister America di Steve Reeves. Il primo di questi film, “Sansone contro i pirati”, che mescolava le prodezze di Sansone con le ambientazioni piratesche, fu girato nel 1963 da Amerigo Anton (alias Tanio Boccia, frequente in questo genere di film era cambiare il proprio nome con uno pseudonimo di vago suono anglosassone) e interpretato da Kirk Morris (alias Adriano Bellini) e Margaret Lee. L’anno seguente venne girata una seconda avventura di Sansone, questa volta un “Sansone contro il corsaro nero” diretto da Luigi Capuano con Alan Steel (alias Sergio Ciani) e Rosalba Neri. La Romana Film gira un ultimo film negli stabilimenti Bertolazzi nel 1965, “Il mistero dell’isola maledetta” diretto da Piero Pierotti e interpretato da Rock Stevens (alias Peter Lupus, un ennesimo “clone” di Steve Reeves) e Dina De Santis.

 

UNA PRODUZIONE A GROSSO BUDGET PER LA MORINO FILM

Nel 1961 tramite Angelo Rizzoli venne messa in piedi la più grande produzione girata negli studi Bertolazzi, “I moschettieri del mare” diretta da Steno e interpretata da due divi di calibro internazionale come Anna Maria Pierangeli e Channing Pollock. Visto il budget elevato e le esigenze di copione venne creata una nuova nave, la “Santa Maria”. Venne inoltre costruito e allestito un villaggio caraibico e per fare le comparse vennero chiamati dei soldati di colore in forza alla base nato di Vicenza. Sul set di questo film nacque la tormentata storia d’amore tra Anna Maria Pierangeli e il maestro Armando Trovajoli. Per ammortizzare le spese e l’alto costo del film, la Morino Film girò di seguito anche un “film di recupero”, che riutilizzava cioè allestimenti e ambientazioni del film precedente. Nacque così “Odio Mortale” di Francesco Montemurro (anche se si dice che la maggior parte delle scene venne girata da Luigi Comencini, uno dei creatori della Morino Film) interpretato da Amedeo Nazzari e Danielle De Metz e uscito nelle sale nel 1962.

 

LE SERIE TELEVISIVE E LA FINE DELL’AVVENTURA

Alla metà degli anni ’60 il genere di pirati iniziava a declinare e la televisione – tramite la produzione di serial – aveva sostituito il cinema per molti generi popolari che poco tempo prima riscuotevano enormi successi sul grande schermo. Tramite la mediazione di Angelo Rizzoli, Walter Bertolazzi firmò un contratto con la casa di produzione francese Franco London Film per due serie televisive da girarsi sul Garda. La prima di queste “Les corsaires”, girato da Claude Barma nel 1965 (trasmesso dalla televisione francese tra settembre e dicembre 1966 in 13 episodi), era interpretata da Michel Le Royer e Christian Barbier ed ebbe un enorme successo di pubblico. Nel 1966 si iniziò a girare una seconda serie, “Die Schatzinsel/L’ile au trésor”, una coproduzione franco-tedesca sempre per la Franco London Film, tratta dal romanzo “L’isola del tesoro” di Stevenson: mentre la produzione stava girando delle scene in Corsica, il 16 agosto 1966 si abbatté sul Garda un violentissimo fortunale che distrusse l’intera flotta di navi della Bertolazzi Film. La produzione completò comunque la serie utilizzando delle scene di recupero con le navi distrutte, ma da questo colpo Bertolazzi non riuscì più a rialzarsi, e così terminò un’epoca e si sancì definitivamente la fine della “Hollywood sul Garda”.

Garda film
Velieri pirata nel canale del porto di Peschiera.
film Garda
Valter Bertolazzi con il produttore Fortunato Misiano all’ingresso del teatro di posa.
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La locandina del film “La scimitarra del saraceno”, girato sul Garda
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