Un week end dedicato al Groppello di Mocasina

0

CALVAGESE – L’Associazione «I Gnari del Gropel» propone, da venerdì 12 a domenica 14 settembre la «Prima festa del Groppello». Appuntamento a Mocasina, patria di questo vitigno.

La manifestazione è dedicata al Groppello, e nello specifico il Groppello di Mocasina, vitigno autoctono locale. Sarà animata dalle cantine della Valtenesi e da un fornito stand gastronomico, aperto per pranzo e cena. Domenica mattina convegno sul tema «Groppello ed il turismo» con relatori rappresentanti del Consorzio Valtenesi e Garda Classico doc, dell’Ente Vini Bresciani e della Coldiretti Lombardia.

Il  nome Groppello ha probabilmente una connessione con la morfologia del grappolo stesso, che è chiuso, serrato, compatto come una pigna, come un nodo… che in dialetto bresciano si dice “grop”. Il Groppello di Mocasina è uno dei vitigni gardesani di più antica tradizione (sembra sia stato piantato sulle colline occidentali del lago di Garda, zona Valtènesi, in epoca etrusca). Un vitigno unico e irripetibile, che presenta caratteristiche genetiche peculiari, diverse da quelle di tutte la altre uve che si ascrivono alla tipologia dei groppelli: grappoli più piccoli, buccia più spessa, maggiore carico di sostanze coloranti.

Il Groppello di Mocasina è la seconda varietà di Groppello salvatasi sul Garda (l’altra, la principale, è il Groppello Gentile) dopo la scomparsa della varietà Santo Stefano e la fine annunciata del Groppellone, varietà molto produttiva, ma non più adatta a fare buon vino.

Ma anche il Mocasina rischia di soccombere ai tempi e alle mode. Seppur prevista dalla nuova Doc Valtenesi, è ritenuta da molti  produttori della Valtenesi una varietà di uva da abbandonare. Eppure c’è chi lo difende, lo coltiva e lo preserva dall’oblio. Come Attilio Pasini, enologo della cantina la Torre di Mocasina. «È un vitigno – dice Pasini – che dà maggiore struttura al vino, più armonia, più longevità, più spessore. È anche vero che ha bisogno di un affinamento più lungo rispetto al Gentile: normalmente infatti si esce in bottiglia dopo un anno, ma anche due. Il Mocasina ha inoltre un patrimonio in antociani leggermente superiore al Gentile: questo conferisce al vino un colore più marcato ed intenso».

Se il Gentile offre risultati altalenanti, con annate ricche ed altre poverissime, il Mocasina invece è sempre generoso. Insomma, è un vitigno da rivalutare.

Il Mocasina  La Torre, ad esempio, è un rosso delicato, di pronta beva, speziato e con note fruttate, vellutato, piacevole, sapido e minerale, di buona struttura che ben accompagna i primi piatti, i secondi carne ed anche formaggi di media stagionatura.

Lascia una risposta