Gardesana, subito il progetto esecutivo

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ALTO GARDA – Le istituzioni assicurano la disponibilità di 1,8 milioni per la progettazione esecutiva della variante alle gallerie tra Gargnano e Tignale. Per l’opera ne serviranno 70.

La progettazione esecutiva della variante alla 45 bis tra Gargbnano e Tignale è l’impegno che l’assessore regionale Parolini, il presidente provinciale Mottinelli e il presidente della Comunità Montana Pace si sono presi davanti a un’affollata platea di altogardesani durante l’incontro organizzato lunedì a Tignale per accendere i riflettori sulla disastrosa situazione della viabilità locale.

Per Mauro Parolini «il progetto esecutivo è la condizione necessaria per inserire l’opera tra gli interventi strategici di Anas. Senza quello – dice l’assessore regionale – è impensabile portare a casa l’intervento».

Servono – tra studi e disegni – 1,8 milioni. Soldi già disponibili, grazie ai fondi per i Comuni di confine, assicura Parolini, che detta i tempi dell’operazione: «Entro fine luglio dobbiamo definire la convenzione per la progettazione esecutiva, che dovrà essere curata da Anas, titolare della 45 bis. Nel giro di 6-8 mesi contiamo di avere il progetto».

Poi serviranno 70 milioni per scavare la nuova galleria che manderà in pensione il tratto più critico della Gardaesana, quello tra il tunnel «D’Acli» a Gargnano e lo svincolo per Tignale.

Il sindaco tignalese Franco Negri si augura di vedere appaltata l’opera prima della fine del suo mandato, entro quattro anni. Vedremo.

Intanto l’incontro dell’altra sera ha quanto meno rivelato una sorta di unità d’intenti tra tutti i livelli istituzionali. Per il presidente della provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli la Gardesana è «la priorità delle priorità della Provincia».

L’on. bresciana Miriam Cominelli, firmataria di interrogazioni parlamentari sulla 45 bis (che mai han ricevuto risposte), assicura che il ministro Delrio ha ben chiaro il problema.

Anas, assente l’altra sera, ha scritto che «è in corso di valutazione con Regione, Provincia e Comunità Montana la convenzione per lo studio di prefattibilità ambientale e il progetto preliminare».

Ma la gente è stanca di promesse. «Dopo decenni di disagi – ha detto un operatore – siamo ancora all’anno zero, agli studi di fattibilità».

Il rischio è cedere posizioni nel mercato turistico: «Negli ultimi 4 anni – spiega il direttore del Consorzio Garda Lombardia, Marco Girardi – abbiamo perso il 50% dei pullman turistici. Il 23,50% delle auto che ogni anno transitano sulla 45 bis sono straniere: tutti turisti che rischiamo di perdere. Oggi il Garda bresciano conta 7 milioni di presenze annue, ma con una viabilità decente potremmo aumentarle almeno del 20%».

Significa 1,5 milioni di presenze in più. Che genererebbero, in breve tempo, un indotto ben superiore al costo della galleria.

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