Valvestino, arriva Cecco Beppe

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VALVESTINO – La Valvestino celebra il genetliaco di Franz Joseph I e rivive il fasti del periodo trentino. Appuntamento domani, martedì 18 agosto, nel borgo di Moerna.

Appartenente all’Impero austro-ungarico fino al 1918 e al Trentino fino al 1934, questa valle a cavallo tra l’Alto Garda e l’Eridio conserva ancora, soprattutto nei ricordi degli anziani, un forte legame con la cultura tirolese. Ed anche quest’anno, per fare memoria delle proprie radici, il Comune promuove l’evento «Valvestino nell’impero», nell’anniversario della nascita di Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria e re d’Ungheria, oltre che re del Lombardo Veneto fino al 1866.

Appuntamento martedì 18 agosto nel borgo di Moerna per una intensissima giornata di manifestazioni e rievocazioni. Tre colpi di cannone, sparati dal gruppo Kaiser artiglieria «Noi nella storia» di Bedollo (Tn), annunceranno l’apertura della manifestazione con la celebrazione della messa in San Rocco, alle 10.30, in ricordo dei valvestinesi caduti tra il 1914 e il 1918. Alle 11 la sfilata degli Schützen, corpo paramilitare costituito nel 1600 da liberi cittadini tirolesi a difesa del proprio territorio, oggi dedito alla tutela dei valori e costumi tirolesi; alle 11.30 l’apertura dei mercatini con sfilata della corte asburgica, con l’imperatore Francesco Giuseppe e la principessa Sissi.

Alle 13 il pranzo con l’immancabile spiedo (gradita la prenotazione allo 0365.74063), preparato dal locale gruppo alpini.

Un coinvolgimento, questo delle penne nere, che negli anni scorsi sollevò qualche critica: ma come, si chiese qualcuno, gli alpini che festeggiano Cecco Beppe, quello che da Solferino in giù ha ostacolato con ferro e fuoco la ricerca di un’Unità nazionale, nonché fucilatore di molti irredenti, da Fabio Filzi a Cesare Battisti?

In ogni caso l’evento di Moerna, che proseguirà con iniziative e musica fino a sera, ha un sapore più folcloristico che storico.

Verso il Trentino

Uno sguardo al passato e uno al futuro. Da una parte la volontà di fare memoria delle proprie radici culturali e, dall’altra, la voglia di riappropriarsi di un’identità perduta, che ha origine nei trascorsi storici della valle, territorio dell’Impero austro-ungarico fino al 1918 e del Trentino fino al 1934.

In Valvestino, fino alla prima guerra mondiale, sventolavano gli stendardi con l’aquila della casa asburgica. Poi, dopo la Grande Guerra, la valle divenne trentina. Soltanto nel 1934 un regio decreto del governo fascista assegnò i comuni di Magasa e Valvestino a Brescia. Ma il cordone ombelicale che lega la Valvestino alla vicina provincia autonoma non è mai stato reciso del tutto. Il catasto si trova ancora oggi a Riva, ed anche per gli uffici giudiziari si fa riferimento al Trentino: pretura a Riva, tribunale a Rovereto e Corte d’Appello a Trento. La gente del posto è trentina nel cuore.

Ecco perché la sfilata con «Cecco Beppe», la principessa Sissi e i cortigiani asburgici scortati dagli Schützen, emblema della tutela dei valori e costumi tirolesi, sarà anche l’occasione per ribadire, se mai ce ne fosse stato bisogno, la volontà di proseguire sulla strada per l’annessione al Trentino.

Non sono pochi quassù (tra le 209 anime del Comune di Valvestino e le 143 di Magasa) a pensare che debbano essere ripristinati gli antichi confini. In occasione del referendum del settembre 2008, l’83,19% degli abitanti di Magasa e il 74,27% di quelli di Valvestino hanno votato per l’annessione a Trento. L’iter è complesso, ma è già ben avviato.

Ecco alcune immagini dell’edizione 2014.

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La sfilata della corte asburgica
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Il gruppo Schützen artiglieri di Pinè.
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Anche una banda musicale tirolese ha allietato la manifestazione
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Un altra immagine del passaggio delle corte tra le vie e i campi della Valvestino
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