Cinema a Riva: Qualcosa di buono

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RIVA DEL GARDA – La rassegna «Il piacere del cinema» propone mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre il film drammatico di George C. Wolfe «Qualcosa di buono», pellicola sul dolore e la malattia, con Hilary Swank.

Quando Kate comincia ad avvertire i primi segnali che il suo corpo non obbedisce piu’ a lei ma ad una malattia progressiva e invalidante, la vita che ha condotto fino a quel momento si sgretola con crudele rapidità. La rassegna «Il piacere del cinema» propone mercoledì 7 e giovedì 8 ottobre il film drammatico di George C. Wolfe «Qualcosa di buono», con Hilary Swank, Josh Duhamel, Emmy Rossum, Marcia Gay Harden.

La durata è di un’ora e 33 minuti; produzione Usa, 2015. Le proiezioni si svolgono nella sala della comunità in via Rosmini a Riva del Garda con inizio alle ore 21. Il biglietto costa 7 euro l’intero, 5 il ridotto. Abbonamento alla stagione cinematografica: 10 film a scelta a 60 euro; abbonamento alla rassegna «Piacere del cinema»: 5 film a scelta a 30 euro.

Kate non può più suonare il piano né cucinare, non se ne fa più nulla o quasi dell’immensa casa modernista su due piani, e presto nemmeno di un marito, Evan, che per paura di romperla ha pensato bene di smettere di avvicinarla intimamente. Ferita nell’anima, ancor prima che nel fisico, Kate insiste per assumere come badante la giovane Bec, universitaria caotica e inesperta, dotata però della carica vitale di cui lei ha disperatamente bisogno. Interprete e produttrice, Hilary Swank torna a misurarsi con un ruolo estremo come fu quello di Million Dollar Baby, ma è bene mettere subito in chiaro che qui non c’è Clint Eastwood dietro l’obiettivo e la cosa fa una notevole differenza. È un ruolo da gestire con strumenti attoriali di finissima precisione, pena il fallimento di un’intera carriera, ma anche una parte di quelle che funzionano da magneti per i premi dorati. Eppure la miglior qualità di questo ruolo, che la Swank potrebbe aver bene intravisto e grazie alla quale in fondo non si ripete troppo, è che, a suo modo, è di spalla.

Se, infatti, drammaturgicamente parlando, la “perduta” Bec ha bisogno di lei per nutrire l’arco di cambiamento del suo personaggio e combinare finalmente “qualcosa di buono” nella vita, man mano che Kate perde in parola e movimento, la protagonista diviene sempre più Bec stessa: dapprima sua allieva, poi sua voce e suo motore, infine sua amica e sua interprete tout court, in un riuscito e drammatico scambio di “persona” (per scomodare un titolo che più alieno non si potrebbe, ma a suo modo attiguo nella dinamica del racconto). A far dunque, alla fine dei conti, “qualcosa di buono” è proprio la Swank, la quale offre uno splendido servizio ad Emmy Rossum. Tutto ciò che nel film ruota attorno alla Rossum funziona mille volte meglio di ciò che ruota attorno alla povera Kate (marito vigliacco, amiche incapaci di seguirla nella sua nuova identità, genitori egoisti per amore), così che l’attrice cantante si ritrova in mano una piccola grande occasione cinematografica, e va detto che sa sfruttarla al meglio (specie una volta smesso il personaggio di carta della ritardataria tabagista), per quanto all’interno di un contesto filmico senza pretese, tantomeno di originalità.

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La rassegna cinematografica nella sala della Comunità è proposta dalla Comunità Alto Garda e Ledro e dai Comuni di Arco, Riva del Garda, Ledro, Dro, Nago-Torbole, Tenno e Drena, in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino e il sostegno delle Casse rurali trentine.

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