Ai poveri le eccedenze delle mense scolastiche

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SALÒ – Apre a Salò la «Mensa del Buon Samaritano». Così saranno recuperate le eccedenze alimentari che si verificano nelle mense delle scuole.

L’inaugurazione del nuovo servizio è in programma il 16 novembre, in prossimità del giorno di San Martino, il santo che condivise il suo mantello con un mendicante infreddolito.

La «Mensa del Buon Samaritano» è un intelligente programma di recupero delle eccedenze alimentari che si verificano nelle mense delle scuole pubbliche salodiane. Parliamo, in media, del 3-4% dei circa 600 pasti giornalieri che le cucine della casa di riposo di Salò (nella foto sopra) forniscono alle scuole. Cibo fino ad oggi destinato al canile di Calcinatello, che d’ora in poi sarà messo a disposizione degli indigenti.

Va precisato che non si tratta di “avanzi”, ma eccedenze, cibo non servito e perfettamente conservato nei distributori di portata, che rispetta tutti i parametri di igiene imposti dalla legge. Il servizio sarà promosso dalla Rsa, che ha recentemente vinto il bando di gara europeo indetto dal Comune (importo a base d’asta di oltre 5 milioni di euro: 5.278.770 al netto dell’Iva) per l’affidamento dei servizi di ristorazione e altre prestazioni di valenza sociale del Comune di Salò dal 1° settembre 2015 al 31 agosto 2024.

La proposta della casa di riposo salodiana, che da più di 10 anni gestisce la ristorazione scolastica di Salò e non solo (attualmente eroga 400mila pasti l’anno ed occupa, in questo specifico settore, 30/34 dipendenti, il 90% dei quali sono donne), contempla appunto anche la Mensa del Buon Samaritano.

«L’idea – spiega l’assessore ai Servizi sociali, Mariacristina Castellini – è partita da lontano, dal mio predecessore Bernardo Berardinelli, che si è posto la questione del recupero delle eccedenze nelle mense». La Rsa metterà a disposizione un locale nel quale, a partire dal 16 novembre, potranno essere consumati, dal lunedì al venerdì all’ora di pranzo, gli alimenti, distribuiti dal personale dell’associazione Solidarietà Salodiana.

Chi vorrà, potrà invece asportare il pasto per consumarlo a casa propria. L’accesso al servizio, nella fase iniziale e in via sperimentale, non prevede particolari formalità se non quella di rivolgersi all’assistente sociale del Comune, che fornirà agli utenti il ticket per accedere alla mensa.

«Ci auguriamo che in futuro – conclude l’assessore Castellini – il servizio possa essere ampliato coinvolgendo anche supermercati ed esercenti di generi alimentari disponibili a conferire le proprie eccedenze».

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