Donazione organi: una serata informativa

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ARCO – Arco è il primo Comune trentino a rendere operativa la possibilità di inserire sulla carta d’identità il consenso o il diniego alla donazione di organi. Il servizio sarà  illustrato alla cittadinanza martedì 2 febbraio.

Appuntamento all’auditorium di Palazzo dei Panni; si inizia alle 20.30. Relazione Lucia Pilati per il Coordinamento trapianti della Provincia, presenti anche un referente della sezione trentina di AIDO, l’Associazione italiana donatori di organi, tessuti e cellule, il presidente del Consorzio dei Comuni trentini Walter Merler, e per l’Amministrazione comunale il sindaco Alessandro Betta e l’assessora Marialuisa Tavernini.

Una volta inserito sulla carta d’identità, il consenso o il diniego alla donazione di organi o di tessuti è poi registrato dal personale dell’anagrafe e inviato alla banca dati unica del Sistema informativo trapianti (SIT), consultabile 24 ore su 24 dai centri per i trapianti. La volontà potrà essere modificata in qualsiasi momento, nelle Apss, negli ambulatori dei medici di base, ai Centri regionali per i trapianti oppure in Comune, al successivo rinnovo della carta d’identità. Il nuovo servizio sarà operativo con i primi giorni di febbraio.

Il cittadino (naturalmente, dopo aver compiuto la maggiore età) che desideri donare, in caso di morte, organi e tessuti, potrà quindi esprimere la sua volontà con una nuova modalità, più semplice rispetto a quelle già a disposizione. Le possibilità quindi sono ora tre: non esprimere alcuna volontà (per cui la scelta spetta ai familiari), esprimere la volontà di donare ed esprimere la volontà di non donare. Si fa presente che, diversamente da una convinzione diffusa, per donare organi e tessuti non è necessario né essere di giovane età (l’età media di chi dona in Italia è di 75 anni), né essere sani (le malattie non compromettono il funzionamento di tutti gli organi).

Ricordiamo che tale servizio è già operativo presso altri Comuni gardesani, tra cui Desenzano del Garda e Gardone Riviera. Per sapere se anche nel vostro comune di residenza c’è questa opportunità, basta una telefonata all’ufficio anagrafe.

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