La supertrota Belen e la libertà ritrovata

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TOSCOLANO – I pescatori soccorrono, curano e liberano nel lago una trota lacustre di quasi 7 kg, rimasta in secca nel Toscolano. Ecco la storia della trota Belen, diventata il simbolo del progetto di salvaguardia del fiume.

I pescatori dell’associazione La Fario l’hanno trovata durante le operazioni di monitoraggio del fenomeno della “rimonta” delle trote nel Toscolano. La trota lacustre era sofferente in una pozza del fiume, la cui portata è ridotta a causa della siccità, e probabilmente non sarebbe più riuscita a guadagnare la via per il lago. Così l’hanno portata nelle vasche dell’incubatoio allestito in valle delle Camerate e curata amorevolmente.

L’hanno addirittura “battezzata”, chiamandola Belen. Poi, dopo la visita dell’ittiologo Alessandro Marieni del Centro Studi Biologia e Ambiente, che ne ha registrato i dati biologici e prelevato campioni per le analisi genetiche, lunedì scorso la trota lacustre Belen è stata riportata a casa. Ora nuota di nuovo libera nelle acque del Garda. Belen è una trota lacustre di dimensioni notevoli: 80 cm di lunghezza per 6,8 kg di peso. Non un record, ma comunque un esemplare eccezionale. Come eccezionale è stato il suo ritrovamento nel Toscolano, dove probabilmente era nata una quindicina di anni fa e dove l’aveva di nuovo portata l’istinto riproduttivo.

Pescatori e ittiologi analizzano i dati raccolti sul fenomeno della "rimonta" delle trote nel Toscolano.
Pescatori e ittiologi analizzano i dati raccolti sul fenomeno della “rimonta” delle trote nel Toscolano.

L’operazione di “soccorso” si è svolta nell’ambito del progetto di salvaguardia del fiume Toscolano come luogo di riproduzione della lacustre, in atto ormai da qualche anno.

Con il progetto si intendono realizzare interventi a scala locale funzionali al rafforzamento della matrice ambientale e delle caratteristiche strutturali per migliorare la connessione ecologica di due aree cioè il lago di Garda e l’Altro Garda Bresciano attraverso il recupero del corridoio ecologico del torrente Toscolano che ha una funzione cruciale per i cicli biologici della Trota lacustre, specie autoctona di grande pregio ittico. Il progetto, che è stato finanziato dalla Fondazione Cariplo con 250.000 euro, sarà sviluppato nel periodo dall’1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017.

Incubatoio Valle Camerate
Le vasche dell’incubatoio in cui sono accuditi uova e avannotti.

Le attività di progetto riguardano la realizzazione di opere di ingegneria naturalistica per consolidare le sponde e creare habitat idonei per la fauna ittica, l’attuazione di interventi in alveo per indirizzare la dinamica fluviale diversificando i microhabitat; recuperare un adeguato battente idrico alla foce del Toscolano asportando detriti e depositi; gestire la vegetazione spondale contenendo le specie alloctone ed incentivando le specie autoctone più idonee per mitigare il rischio idraulico e incrementando la funzionalità fluviale; eliminare la discontinuità realizzando un idoneo passaggio per pesci; adeguare l’incubatoio ittico di Toscolano Maderno gestito dall’associazione APS La Fario per le attività di ripopolamento dell’Alto Garda.

“Fra le azioni di campo che vedono il coinvolgimento dell’Ufficio Pesca della Provincia – ha sottolineato il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli –  è bene sottolineare che continueranno le attività già in corso da due anni alla foce del torrente Toscolano per lo studio ed il monitoraggio del fenomeno della “rimonta” della trota lacustre dal lago di Garda per la riproduzione naturale”.

Incubatoio Valle Camerate
La vasca in cui è stata ospitata e “curata” la trota Belen.

Lo studio prevede il censimento degli esemplari, la raccolta dei dati biologici, la verifica del successo riproduttivo, la caratterizzazione genetica degli esemplari campionati in fase riproduttiva nonché azioni di soccorso in caso di minacce concrete che pregiudicano il pieno successo riproduttivo.

“Vogliamo che la nostra comunità maturi la consapevolezza che è stato il fiume l’elemento che ha dato ricchezza al nostro territorio, dal promontorio alle spiagge, dall’industria cartaria alla la pesca – commenta il sindaco di Toscolano Maderno Delia Castellini  – il fiume Toscolano rappresenta non solo un polmone ambientale eccezionale (nel corso delle indagini sulla trota è stato censito addirittura un carpione in rimonta), ma vogliamo che esso diventi la porta d’accesso al cuore montuoso dell’Alto Garda, come è stato per secoli. E’ per tale motivo che quest’anno ed il prossimo ripristineremo i ponti di Luseti e Covoli, allo scopo di rafforzare i collegamenti con Gargnano e Valvestino. Il risultato raggiunto premia la caparbietà della visione politica che fa del nostro fiume e della sua Valle l’elemento di collegamento storico al cuore montuoso dell’Alto Garda” .

Incubatoio Valle Camerate uova
Uova di trota lacustre in attesa della schiusa nell’incubatoio in Valle delle Camerate.
Incubatoio Valle Camerate
La “nursery” dell’incubatoio.
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