Il giorno del ricordo a Salò

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SALÒ – Le iniziative messe in campo giovedì 11 febbraio a Salò dall’assessorato alla Cultura e alla Pubblica Istruzione per la Giornata del Ricordo.

La proposta è rivolta principalmente alle scuole secondarie di secondo grado della città, le superiori, e vede quale protagonista e relatore il prof. Fulvio Salimbeni, docente di storia contemporanea all’Università di Udine, Presidente dell’Istituto Culturale di Trieste e Gorizia oltre che studioso di didattica della storia con particolare attenzione a quella dell’Area Adriatica e ai rapporti tra Italia, Mitteleuropa e mondo slavo.

Con il tema “Non basta ricordare, per comprendere bisogna conoscere”, il prof. Salimbeni sarà dalle 9 presso l’istituto Battisti all’Auditorium Ceccato in via Bezzecca, con i ragazzi della scuola e quelli dell’Istituto Medi; e dalle 11 presso l’Auditorium del liceo Fermi in Via Martiri delle Foibe.

«La vicenda dell’esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume e da Zara – afferma l’assessore Pierantonio Pelizzari – porta con sé molteplici significati e risvolti. Il più evidente riguarda le cause. Con il prof. Salimbeni, oltre a fare memoria, cercheremo di dare delle risposte per comprendere appieno il fallimento intellettuale e filosofico di quelle ideologie che hanno tentato di negare il valore dell’identità e dell’appartenenza ad una comunità. La sofferenza di quegli italiani ci consente di comprendere la sofferenza di tutti i Popoli, di tutte quelle comunità che, diverse, vengono anche oggi, discriminate».

Ricordiamo che la giornata del ricordo è stata istituita nel 2004 dal Parlamento italiano per conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

 

Un doveroso segno di solenne deferenza alla memoria delle vittime di una delle più efferate violenze del Novecento, che ha colpito in modo così doloroso, durante e dopo la Seconda guerra mondiale, una terra martoriata.

La data prescelta (10 febbario) è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

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