Lancini: al Battisti un intervento pacato

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SALÒ – Caso Lancini al Battisti di Salò. Il vicesindaco leghista di Adro interviene nuovamente sulla vicenda. Riportiamo integralmente il comunicato dello stesso Lancini.

«Sono stato chiamato dal Comitato studentesco a parlare di unioni civili e di quelle ho parlato. Ho esordito dicendo che non ero un professore e che non ero lì per insegnare niente a nessuno, ma chiamato in qualità di amministratore pubblico di lungo corso con una connotazione politica indubbia e certamente contrario alla legge Cirinnà. Ho poi aggiunto che ero dispiaciuto che nessun altro relatore fosse presente insieme a me al contraddittorio».

Ha commentato così Oscar Lancini la lettera apparsa i giorni scorsi sui media provinciali a firma dei responsabili del Comitato studentesco che ha organizzato l’assemblea di venerdì all’istituto “Battisti” e che ora ha chiesto scusa, dichiarandosi inconsapevole del tenore dell’intervento di Lancini.

«Le mie parole sono piaciute alla maggior parte dei ragazzi presenti. Nel pubblico c’era anche il professore di religione Paolo Maggi che ha fatto un intervento molto interessante e perfettamente in linea con quanto avevo espresso io», continua Lancini. Che aggiunge: «Una professoressa mi ha fermato all’uscita e, mentre redarguiva uno degli organizzatori presenti con me, tal A.P., per non aver seguito le procedure previste dall’istituto, si è espressa manifestando la sua condivisione al 60 per cento ai concetti esposti nel mio intervento. Lo studente ha risposto a tono all’insegnante, sostenendo di essere maggiorenne e di assumersi tutte le responsabilità del caso».

«Inutile quindi dare ad intendere di essere stati in buona fede ed inconsapevoli del mio intervento. – ha concluso Lancini -. Falso dire di non aver invitato un relatore al contraddittorio, visto che invece a me era stato detto che nessuno aveva accettato. Inappropriato pertanto chiedere scusa per ciò che ho detto io, semmai il Comitato dovrebbe scusarsi con me per avermi messo in cattiva luce. Non sono abituato a fuggire dalle mie responsabilità, ma hanno fatto male i loro conti quelli che ora scaricano le loro colpe sulle mie spalle. Evidentemente aver raggiunto la maggiore età non è certezza di maturità!».

 

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