Defibrillatori obbligatori dal 19 luglio tra i dilettanti
LAGO DI GARDA – Nessuna ulteriore proroga del decreto Balduzzi e, dal prossimo 19 luglio, l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita diventa obbligatorio.
Chi è interessato dall’obbligo. L’obbligo riguarda le Associazioni sportive dilettantistiche (Asd) o le Ssd (Società Sportive Dilettantistiche) che dovranno quindi essere fornite di defibrillatore durante lo svolgimento dell’attività sportiva, sia in allenamento che nelle competizioni ufficiali. Rimangono esenti dall’obbligo le società dilettantistiche che svolgono attività sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili.
L’onere della dotazione del defibrillatore semiautomatico e della sua manutenzione è a carico della società. Le società che operano in uno stesso impianto sportivo, ivi compresi quelli scolastici, possono consorziarsi con i gestori o proprietari d’impianto sia delle palestre scolastiche che dei centri sportivi comunali. Le società singole o associate possono demandare l’onere della dotazione e della manutenzione del defibrillatore semiautomatico al gestore dell’impianto attraverso un accordo che definisca anche le responsabilità in ordine all’uso e alla gestione.
Esempi virtuosi. “Sul nostro territorio – dichiara l’assessore regionale lombardo allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi – ci sono alcune realtà che a livello locale hanno trovato modalità di semplificazione e di collaborazione con i comuni, le scuole e le Asd che utilizzano gli impianti, e che possono essere presi come modelli da replicare. Alcuni comuni sul territorio lombardo – spiega Rossi – hanno deciso, in collaborazione con le proprie associazioni sportive, di acquistare il defibrillatore e occuparsi della manutenzione dotandone tutte le palestre comunali e scolastiche e lasciando in capo alle varie associazione che utilizzano l’impianto, l’obbligo di avere la presenza dell’operatore abilitato e, attraverso un semplice registro presente nella struttura annotare la verifica, a inizio e fine usufrutto della stessa, che lo strumento sia funzionale e integro”. “Con un semplice accordo di collaborazione – conclude – si è risolto il problema di reciproche responsabilità. Una soluzione interessante che può essere presa come modello per aiutare le Asd senza doverle obbligare ad acquistare ciascuno un defibrillatore”.
I commenti sono chiusi.