L’impegno di tutti per salvare il carpione

LAGO DI GARDA – Un euro per ogni residente per salvare il carpione. Proposta-provocazione di Beatrice Zambiasi, direttrice del Parco Alto Garda Bresciano.

Un euro. Il costo di un caffè. Uno sforzo da nulla se si considera che in gioco c’è il simbolo della biodiversità del lago di Garda, oggi in grave pericolo.

La proposta-provocazione giunge da Beatrice Zambiasi, direttrice del Parco Alto Garda Bresciano, da sempre in prima linea nella difesa del patrimonio ambientale e naturale del lago, che ora lancia un appello in difesa del carpione del Garda, pesce simbolo ed endemismo del Benaco (vive solo qui e in nessun altro luogo del pianeta!).

«La specie, costituita dalla sola popolazione del Garda – spiega Beatrice Zambiasi – è classificata “in pericolo” nella Lista rossa dei vertebrati italiani minacciati. Il Carpione è un endemismo che l’evoluzione biologica ha plasmato in migliaia di anni, regalandolo alla popolazione lacustre: una perla dal valore inestimabile, unica al mondo. Noi residenti siamo, di diritto e di dovere, tutori delle future generazioni ed è nostra responsabilità tutelare e conservare questo tesoro. Un gioiello irripetibile, un genotipo che le caratteristiche dell’ambiente, basso lago e alto lago, hanno suddiviso in due distinti fenotipi in un bacino di soli 368 km quadrati».

Per tutelare la specie in passato sono già stati finanziati studi e ricerche. Ma è necessario dare continuità a queste azioni, che perdono di efficacia se ridotte ad interventi sporadici.

Come? «Questo patrimonio da tutelare – continua Zambiasi – richiede la partecipazione consapevole di tutti: 27 comuni che si affacciano sul lago, 27 sindaci, circa 700mila residenti delle tre regioni più ricche d’Italia stanno perdendo una ricchezza non solo biologica, ma anche economica e culturale. Basterebbe un solo euro per ogni persona residente per impedire che questo patrimonio vada perduto».

E ancora: «Basterebbe coinvolgere tutti gli stranieri che frequentano il Garda da anni e lo sentono ormai loro, invitandoli ad una gara di solidarietà. Basterebbe il sostegno degli operatori turistici. Potremmo, insieme, supportare un progetto scientifico che ci veda tutti partecipi nella tutela della biodiversità gardesana per un interesse collettivo».

L’appello-provocazione è stato lanciato. Riuscire a convergere energie e fondi su un progetto simile sarebbe un grande risultato. «Magari consacrando al Carpione – conclude Beatrice Zambiasi – una giornata ogni anno per invitare il mondo scientifico a dibattere, conoscere, proporre, studiare questa nicchia ecologica che da sempre ha meravigliato il mondo intero».

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