Missionari a Limone per i 150 anni dell’Istituto Comboniano

LIMONE SUL GARDA – Vescovi comboniani da tutto il mondo per celebrare il 150° di fondazione del loro Istituto. Domenica 17 messa solenne e mercoledì 20 dibattito. Il messaggio sempre attuale di Daniele Comboni.

Era il 1° giugno 1867 quando il limonese Daniele Comboni, allora semplice sacerdote con la missione di evangelizzare l’area sub-sahariana, fondò l’Istituto Comboniano per le Missioni dell’Africa (www.comboniani.org). L’Istituto (affiancato cinque anni più tardi, nel 1872, dall’Istituto delle Pie Madri delIa Nigrizia, il primo istituto missionario femminile) iniziò ad operare in modo modesto a Verona, per poi diffondersi in altre parti d’Italia e dell’Europa, quindi in parecchi stati africani, per poi penetrare l’America e raggiungere infine anche l’Estremo Oriente.

Un movimento mondiale per rendere gli africani ed altri popoli, tra quelli più poveri ed abbandonati, protagonisti del loro futuro sociale, economico, politico e religioso. Il sogno di San Daniele Comboni di impegnare tutta la Chiesa in un “Piano di rigenerazione dell’Africa” ancora oggi è alimentato da 1.801 missionari comboniani presenti in 40 Paesi con 388 comunità e 1.689 missionarie presenti in 30 Paesi con 221 comunità.

Il secolo e mezzo di vita dell’Istituto, già celebrato lo scorso 18 luglio nella basilica di San Zeno a Verona, dove fu fondato, viene ora ricordato anche a Limone sul Garda, dove Daniele Comboni nacque nel 1831 e dove la famiglia comboniana è presente fin dal 1968, quando i missionari acquistarono la casa natale del santo (nella foto sopra) dai discendenti dei suoi cugini (www.combonianilimone.it). Due le iniziative in programma nel centro altogardesano per il 150°.

Domenica 17 alle 10.30 nella chiesa di San Benedetto si terrà una messa solenne in onore di San Daniele Comboni con la partecipazione dei vescovi comboniani; poi, mercoledì 20, alle 20 nel centro congressi intitolato all’evangelizzatore dell’Africa, testimonianze dei vescovi comboniani e dibattito con il pubblico. Sarà l’occasione per riflettere sull’opera e sul messaggio di Daniele Comboni, ma anche sui problemi attuali del continente africano.

Daniele Comboni
San Daniele Comboni.

San Daniele Comboni nacque il 15 marzo 1831 a Limone sul Garda (BS) da Luigi e Domenica Pace; fu il quarto di otto figli, ma l’unico a raggiungere l’età adulta.

Si trasferì ancora ragazzo a Verona, dove, alla scuola di Don Nicola Mazza, si aprì a grandi ideali di apostolato missionario. Non ancora diciottenne (1849) giurò di consacrare tutta la sua vita all’Africa; giuramento a cui non venne mai meno.

Ordinato sacerdote nel 1854, partì per la prima volta per l’Africa nel 1857; partenza sofferta perchè sapeva di dover abbandonare i suoi genitori che non avevano altro sostegno al di fuori di lui.

Nella fiducia che gli Africani sarebbero divenuti essi stessi protagonisti della loro salvezza, ideò un piano per ‘salvare l’Africa con l’Africa’ (1864). Fedele al suo motto ‘O nigrizia o morte‘, nonostante le difficoltà, proseguì nel suo disegno fondando nel 1867 l’Istituto dei Missionari Comboniani. Voce profetica, annunciò alla Chiesa tutta, particolarmente in Europa, che era giunta l’ora della salvezza dei popoli dell’Africa. Non esitò, per questo, a presentarsi, lui semplice sacerdote, al Concilio Vaticano I per chiedere ai Vescovi che ‘ogni Chiesa locale’ venisse coinvolta nella conversione dell’Africa (Lettera del 1870). Con coraggio non comune per allora, fondò nel 1872 un Istituto di Suore esclusivamente consacrate alle missioni, le Suore Missionarie Comboniane.

Per gli Africani spese tutte le sue energie, e si batté per l’abolizione della schiavitù.

Consacrato vescovo dell’Africa Centrale nel 1877, morì stroncato dalle fatiche e dalle croci, a Khartoum la sera del 10 ottobre 1881.

Un giorno il Dicastero di Propaganda Fide fece sapere a Daniele Comboni: ‘O tu mi assicuri che vivi 35 anni ancora e così mi organizzi bene l’evangelizzazione dell’Africa Centrale, oppure mi fondi Istituti tuoi che assicurino l’opera dopo di te!’. E così Daniele Comboni divenne fondatore. Circa 4.000 uomini e donne – sacerdoti, fratelli, suore, missionarie secolari e laici – provenienti da più di 30 nazioni, oggi incarnano il carisma e la passione di Daniele Comboni per ‘i più poveri ed abbandonati’ sui campi della missione ad gentes, in più di 40 paesi di quattro continenti. Insieme ad un grande numero di amici e collaboratori animati dalla stessa spiritualità, i membri degli istituti Comboniani formano la grande famiglia Comboniana.

Nuovi frutti del carisma comboniano sono: L’Istituto Secolare Missionarie Comboniane 1969 e il Laici Missionari Comboniani 1990.

Il 17 marzo 1996 Daniele Comboni viene beatificato da Giovanni Paolo II in San Pietro a Roma. Mentre fu proclamato Santo il 5 ottobre 2003. Ormai il carisma di Daniele Comboni è patrimonio della Chiesa Universale.

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