Rinasce l’ex Casinò di Gardone Riviera, appaltati i lavori di recupero
GARDONE RIVIERA – Appaltati i lavori di recupero e riqualificazione della vecchia sala cinema, chiusa dal 2004, dell’ex Casinò di Gardone. Diventerà una struttura polifunzionale.
L’ex Casinò non rinasce più, ovviamente, come sala da gioco, ma recupererà la sua vocazione culturale e aggregativa diventando una struttura polifunzionale.
Dopo il primo lotto del progetto di recupero (che grazie ad un contributo regionale di 200mila euro ha portato al recupero degli uffici in cui ha trovato sede il consorzio turistico della riviera bresciana Garda Lombardia), il Comune si appresta ora a dare il via al primo stralcio del secondo lotto, che prevede la riqualificazione dell’ex sala cinema in base al progetto predisposto dall’arch. Roberto Baga, per il quale il Comune ha a disposizione 530mila euro.
I lavori sono stati appaltati nei giorni scorsi. Le opere edili, che prenderanno il via a febbraio in modo da terminare le demolizioni entro l’inizio della stagione estiva, sono state appaltate all’impresa Generali Costruzioni di Toscolano, che ha proposto un ribasso del 22% per un valore di contratto di 168.070 euro al netto di Iva. L’impianto elettrico sarà invece realizzato dalla ditta Baccinelli Mario e Alex di Lonato (ribasso del 29%, importo lavori 70.152 euro) e quello idro-termo-sanitario da Climagest di Brescia (ribasso del 24%, lavori per 85.262 euro). Regione Lombardia contribuisce con 90mila euro a fondo perduto.
Entro il 2018 si prevede di appaltare anche il secondo e conclusivo stralcio del secondo lotto (475mila euro), per l’allestimento della sala polivalente a disposizione del Comune e della comunità gardesana. Potrà ospitare eventi, convegni e manifestazioni.
Come detto, questi interventi fanno seguito al lotto già realizzato nel 2016, che ha permesso il recupero e il riutilizzo del vecchio ingresso del cinema, trasformato in info point turistico, la formazione di uffici al primo piano con accesso esterno dalla terrazza fronte lago e il recupero dell’attiguo salone, destinato a sala per conferenze e meeting (tutti spazi affidati a Garda Lombardia).
L’intervento di imminente realizzazione riguarda invece il recupero della porzione utilizzata fino al 2004 come sala da 280 posti per proiezioni cinematografiche, compresi i servizi accessori. Trattandosi di immobile storico, sottoposto a tutela, gli interventi sono stati concordati e autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio.
Il Casinò è uno dei simboli della “belle epoque” gardonese. Negli anni tra le due guerre fu il cuore della vita mondana locale. L’immobile venne edificato in stile liberty nel 1909, su progetto dell’architetto Heinrich Schäfer, ed assunse poi l’aspetto definitivo nel 1911 con l’aggiunta di tre nuove sale progettate dall’ingegner Angelo Fuchs e dall’architetto Friedrich Zawar.
La facciata che guarda la strada Gardesana è caratterizzata da un avancorpo ad atrio, sovrastato da una terrazza, e ai lati dalle logge-torri; quella a lago da un ampio porticato e da una terrazza a lago. Nell’immobile si tennero concerti pomeridiani e serali, veglioni, conferenze e spettacoli teatrali; nel 1911 vi fu costituito un circolo nel quale si giocava alla roulette.
Proprio dall’apertura della casa da gioco si può datare l’avvio della trasformazione di Gardone Riviera da località terapeutica a centro turistico mondano, che ebbe poi il massimo splendore in epoca dannunziana, negli anni Venti e Trenta. Già nel 1912 il casinò venne chiuso in seguito alla proibizione del gioco d’azzardo in Italia.
Il Comune deliberò di acquisire l’edificio nel 1917 per la somma di 160mila lire. La casa da gioco fu riaperta nel 1919 e ancora chiusa nel 1924 con provvedimento generale fascista, con gran sdegno da parte di d’Annunzio, che lo stesso anno scrisse a Mussolini: «Questa riva – dopo la chiusura pudibonda del Casinò – è quasi deserta». Due anni dopo, nel ‘26, il Vate tornò alla carica scrivendo al duce: «Bastano due dadi e una pelle di tamburo tesa per giocare alla disperata come i lanzichenecchi».
Durante i mesi della Repubblica sociale italiana il Casinò venne utilizzato come centro di svago dai militari tedeschi. Vi si organizzarono concerti, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche in lingua e grandi feste. Si ricorda tra gli altri il concerto del celebre tenore Tito Schipa, che si esibì cantando celebri romanze d’opera e canzoni napoletane. La sala da gioco venne riaperta solo per un breve periodo nel primissimo dopoguerra, dal 27 ottobre 1945 al luglio 1946.
In anni più recenti il salone delle feste venne trasformato in una sala cinematografica da 280 posti; la porzione rimanente dell’immobile fu adattata a ristorante ed abitazione. Poi il sisma del 2004 ha reso inagibile il cinema e l’appartamento.
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