Lacerazione nel parapetto della ciclabile, il Comune fa denuncia

LIMONE SUL GARDA - Lo scorso 2 ottobre due passanti notarono una lacerazione nella rete del parapetto della ciclopista a sbalzo sul lago. Ora la Giunta comunale ha conferito incarico ad un avvocato per sporgere denuncia. Per il Comune si tratta di atto vandalico.

“Considerato – si legge nella delibera di Giunta pubblicata sull’albo pretorio – che, al fine di tutelare gli interessi del Comune, è opportuno conferire idoneo incarico professionale ad un avvocato, per la difesa e rappresentanza della comune, affinché intraprenda tutte le necessarie iniziative, tra cui la redazione di un atto di denuncia-querela in relazione ai fatti-reato verificatisi sulla ciclopista il 24 agosto 2018 e il 2 ottobre 2018, il relativo deposito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia non che l’atto di costituzione di parte civile nell’instaurando processo penale a carico delle persone che saranno ritenute responsabili dei fatti-reato sopra specificati”.

Ricordiamo che l’episodio del 24 agosto (al quale si riferisce anche la foto sopra) è probabilmente dovuto al distacco dalla montagna di materiale roccioso, probabilmente mosso dalla bomba d’acqua che poco prima della caduta si era abbattuta sull’alto Garda. L’episodio si era verificato poco prima delle 16 del 24 agosto, quando, dopo un violento temporale, una scarica di massi si è staccata dalla montagna che sovrasta la pista inaugurata lo scorso 14 luglio piombando sulla ciclopedonale, nel tratto a ridosso del confine con Riva (leggi qui).

La rete in acciaio inox sfondata dal masso caduto dalla montagna il 24 agosto 2018.

 

Di diversa natura l’episodio avvenuto il 2 ottobre. “In data 2 ottobre 2018 -. si legge ancora nella delibera di Giunta – come specificato nella relazione di servizio della Polizia Locale prot. 40 del 2.10.2018 dei passanti hanno segnalato la lacerazione della rete parapetto della ciclopista (dimensioni 120×80 cm). Dal sopralluogo e come dichiarato dai testimoni sulla pavimentazione della ciclopista non sono stati rinvenuti massi, detriti o altri oggetti riconducibili alla lacerazione”.

Nella delibera il Comune parla di “presunta natura dolosa dei fatti” (anche se quanto accaduto il 24 agosto sembra più un episodio naturale, come peraltro testimoniò una persona che si trovava sulla pista e vide la caduta di una pietra) e si dice intenzionato a a denunciare quanto accaduto innanzi alla Magistratura”.

La ciclopista che da Capo Reamol porta fino al confine con il Trentino.

 

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