Pesca, le associazioni sportive chiedono più sorveglianza

LAGO DI GARDA – Si pescano sempre meno coregoni lavarelli. Prelievo fuori controllo ed eccessivo da parte dei professionisti? I pescatori sportivi: “Serve maggior sorveglianza per tutelare e salvaguardare il patrimonio ittico presente”.

Le associazioni di pesca sportiva Tirlindana Basso Garda e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Pescatori Limone ritengono che sia inderogabile ed urgente intervenire con personale e mezzi per attuare adeguata ed efficace sorveglianza sulla pesca nel lago di Garda, al fine di tutelare e salvaguardare il patrimonio ittico presente.

Per questo hanno avanzato una serie di richieste all’assessorato regionale competente, alla Provincia di Brescia e alla Polizia provinciale. Che riportiamo di seguito.

La scarsa presenza e pescosità del coregone lavarello, nel lago di Garda, dopo la riapertura, prevista dal regolamento vigente, pone ai pescatori la necessità di valutare ed analizzare il fenomeno. Probabilmente dovuto a più fattori: oscillazioni periodiche, carenza di “pastura” (chironomidi) di cui si nutrono in particolar modo dopo il periodo di riproduzione, stato trofico delle acque, non ultimo, ma significativo, prelievo fuori controllo ed eccessivo da parte dei professionisti.

Si pone pertanto la necessità di fare rispettare il regolamento del lago di Garda con un adeguata sorveglianza, pressochè assente da anni, sul Garda bresciano. Carenza-assenza ripetutamente segnalata alle autorità competenti (Provincia e Regione) tramite colloqui, segnalazioni, comunicati stampa… Senza ricevere, fino ad ora, risposte soddisfacenti.

reti da pesca

Nello specifico si chiede:

Sorveglianza settimanale, della parte bresciana del Garda, con natante idoneamente attrezzato, e dei porti. Adeguamento dell’organico, dedicato al settore ittico, della Polizia provinciale; coinvolgere in questa attività altri corpi (Guardia Costiera, Guardia di Finanza) presenti sul Garda.

Per il coregone lavarello: durante il periodo di riproduzione, dal 2 gennaio al 20 gennaio, sorveglianza serale e notturna quotidiana. Controllo frequente del numero consentito delle reti volanti, e della profondità regolare della posa (oltre i 25mt possono catturare il carpione specie protetta e in via di estinzione). Riduzione delle giornate di prelievo del coregone. Consentite in deroga al divieto pesca solo per conferire uova fecondate al centro Ittiogenico di Desenzano.

Per il persico reale: controllo frequente del numero delle reti consentito e della larghezza regolare delle maglie.

Zone di salvaguardia del luccio: 1 febbraio-30 aprile controllo, anche da natante, almeno settimanale.

Introduzione di quote pescabili con le reti delle seguenti specie ittiche: coregone lavarello, agone, persico reale. Divieto di commercializzare e somministrare specie ittiche durante il fermo pesca. Tracciabilità del pescato.

La sorveglianza – concludono le associazioni – deve essere effettuata anche verso i pescatori amatoriali”.

pescatore
Un pescatore al tramonto nel golfo di Salò

 

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