Avvio nero per la stagione balneare: quattro vittime in dieci giorni

LAGO DI GARDA - Inizia malissimo la stagione balneare gardesana. Già quattro le vittime, un sub e tre bagnanti morti nelle acque del Garda.

L’ultima vittima è il sub polacco Andreas Miroslaw Stasiak, 45 anni, che non è riemerso da un’immersione nelle acque di Tremosine effettuata nel pomeriggio di lunedì 22 giugno. Lo hanno ripescato i Volontari del Garda a 162 metri di profondità dopo qualche ora di ricerche.

L’allarme era stato dato dalla madre dell’uomo, che lo attendeva a riva durante l’immersione, intorno alle 15.30. Il corpo senza vita del sub è stato individuato alle 21.10 dal rov dei Volontari del Garda. Ne abbiamo scritto qui.

Guardia Costiera e Polizia in acqua durante le ricerche del sub.

 

Prima della morte del sub erano già state archiviate tre tragedie della balneazione.

Il 20 giugno un gruppo di bagnanti aveva notato un corpo senza vita che galleggiava nelle acque davanti al centro storico di Pai, frazioni di Torri del Benaco. Il corpo, dopo gli accertamenti delle forze dell’ordine, è stato identificato in una donna di 47 anni, K.Z, di origini lituane, residente a Bussolengo ma in villeggiatura da qualche giorno a Torri (leggi qui).

Il 17 giugno dramma nelle acque di Peschiera, dove non è riemersa da un tuffo all’alba, sulla spiaggia del Lido ai Pioppi, una ragazza di soli 20 anni,  Silvia Doriguzzi (ne avevamo scritto qui). La ragazza è stata recuperata dopo diversi minuti trascorsi sott’acqua dai primi soccorritori, attirati dalle grida d’aiuto dei suoi amici. Poi i lunghi e disperati tentativi di rianimarla, da parte dei primi soccorritori e poi dei sanitari del 118, fin quando non è ripreso il battito cardiaco. Quindi il trasferimento in ambulanza all’ospedale di Peschiera. Ma le speranze che la ragazza potesse recuperare, nonostante il tempo trascorso sott’acqua, si sono spente nel corso della giornata.

Il 13 giugno aveva perso la vita a Sirmione una 79enne annegata nelle acque antistanti via Sordella. La donna stava nuotando nel lago, come faceva spesso, quando è stata colta da un malore che non le ha lasciato scampo.

 

 

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