Incidente con l’orso in Trentino, WWF: “No all’ordinanza di abbattimento”

TRENTINO - Aggressione a padre e figlio da parte di un orso in Trentino, il presidente Fugatti ha firmato l'ordinanza per "'identificare e abbattere l'orso". La contrarietà del WWF.

Ieri il presidente della Provincia autonoma a di Trento ha firmato l’ordinanza con la quale dà mandato al Corpo forestale provinciale di monitorare in maniera intensiva l’area dove si è verificato l’incidente di cui sono rimasti vittime due uomini, identificare l’orso responsabile e procedere con quanto previsto dalla lettera k del piano Pacobace (abbattimento).

Dopo l’incidente avvenuto lunedì sera fra due persone, padre e figlio, e un orso sul monte Peller in Val di Non (ne abbiamo scritto qui), sembra dunque che la provincia di Trento voglia gestire la presenza di orsi e lupi seguendo ancora una volta le logiche di rimozione o abbattimento.

Il WWF Italia è «molto dispiaciuto per l’accaduto e augura ai due feriti una pronta guarigione. Tuttavia, le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare e in mancanza di alcuni elementi fondamentali per definire cause e responsabilità dell’accaduto, ad esempio l’eventuale presenza di cuccioli o altre motivazioni che possono aver spinto l’orso a ferire le due persone (come previsto dal Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso sulle Alpi PACOBACE), l’emanazione di ordinanze di abbattimento – dice il WWF – appare una scelta improvvida e fuori luogo. Per questo motivo il WWF diffida la Provincia di Trento dal procedere in tal senso, mentre la invita a rafforzare le iniziative di educazione e sensibilizzazione in tutti i territori dove vive il plantigrado».

Continua il WWF Italia: «Esistono infatti alcune buone regole di comportamento e di prudenza che devono essere rispettate sempre, in particolare quando si ha la consapevolezza di trovarsi in aree popolate da orsi, che possono ridurre moltissimo la probabilità di incontri e incidenti: restare sui sentieri, parlare a voce alta, tenere il proprio cane al guinzaglio, non avvicinarsi alla fauna selvatica, restare fermi e non colpire gli animali in caso di incontri ravvicinati: tali precauzioni sono tanto più valide quando ci si muove in aree di presenza di femmine con piccoli, quali la zona ove l’incidente è accaduto (dati Provincia Autonoma di Trento, Servizio Foreste e Fauna).

La coesistenza fra uomini e animali selvatici si costruisce giorno per giorno, in maniera intelligente e mirata, attraverso la prevenzione dei conflitti e il rispetto di semplici e logiche regole di comportamento.
Proprio per questo nei prossimi giorni (nonostante il Covid-19 e nel massimo rispetto delle norme) ripartirà il progetto europeo Pasturs per facilitare la convivenza fra grandi carnivori e pastori, in cui 30 volontari si trasferiranno in 10 alpeggi per affiancare i pastori nelle loro attività quotidiane di gestione e protezione delle greggi. Giunto ormai alla sua quinta edizione, il progetto è coordinato da Eliante in collaborazione con WWF Italia e Bergamo-Brescia, il Parco delle Alpi Orobie e Coldiretti Bergamo, con il supporto di Regione Lombardia».

Orso bruno (foto d’archivio).

 

Dal canto suo, il presidente della provincia di Trento ha dichiarato: “E’ chiaro che un episodio del genere, che si aggiunge a numerosi altri casi di plantigradi confidenti che entrano sempre più spesso nei centri abitati a fondo valle, ci impone di avviare una riflessione sulla situazione presente sul nostro territorio. In Trentino ci sono fra gli 82 ed i 93 esemplari a cui si aggiungono i nuovi cuccioli. Questi numeri mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell’orso con l’uomo. Quindi sottoporremo questa situazione al ministro Costa per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile. Vogliamo dialogare con il Ministero, sapendo comunque – ha concluso il presidente che in tarda mattinata ha visitato all’Ospedale di Cles l’uomo rimasto ferito dall’attacco dell’orso – che noi abbiamo una legge, la 9 del 2018, che ci consente ampi margini di manovra sulla gestione dei grandi carnivori”.

 

 

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