Naufragio nel Garda, la Guardia Costiera: “Poteva essere una tragedia immane”

LAGO DI GARDA - Il comandante della Guardia Costiera, Antonello Ragadale: «Non so quanto tempo sarebbero riusciti a resistere ancora». Il drammatico racconto del recupero dei quattro turisti austriaci naufragati nel Garda.

Il comandante del Nucleo Gardesano della Guardia Costiera, il Capitano di Corvetta Antonello Ragadale, ringraziando la presidente della e il segretario generale della Comunità del Garda, il ministro Mariastella Gelmini e Pierlucio Ceresa, per i messaggi di plauso pervenuti al nucleo dopo il salvataggio di ieri (ne abbiamo scritto qui), rivela nuovi dettagli su quanto accaduto.

«Ieri è andata veramente bene – dice Ragadale – poteva trasformarsi in una tragedia immane. I quattro turisti austriaci, tra cui un bambino di appena 4 anni, avevano noleggiato un potente motoscafo per tutta la giornata, quindi se non avessero avuto il cellulare inserito in una custodia impermeabile non avremmo mai avuto notizia dell’evento se non in tarda serata e sarebbero rimasti a centro lago – 4 km dalla costa sono tanti – con le temperature dell’acqua molto rigide, sotto i 10 gradi.

Due dei 4 erano feriti al capo, perdevano sangue, ed uno in particolare era ormai stremato. Non so quanto tempo sarebbero riusciti a resistere ancora», dice il comandante.

L’intervento della Guardia Costiera, insomma, è stato provvidenziale. Sono state letteralmente salvate quattro vite, tra cui quella di un bimbo di soli 4 mesi.

I marinai intervenuti hanno riferito che i naufraghi, una volta recuperati e portati a bordo, erano sconvolti. La mamma non si è staccata un momento dall’abbraccio del proprio piccolo e gli altri due continuavano a pregare, ringraziare e guardare in cielo.

«Fondamentale – spiega il comandante del Nucleo salodiano – è stato riuscire a farci avere la posizione tramite cellulare. I quattro non parlavano italiano e continuavano a dirci che erano nelle acque antistanti Bardolino/Garda, dove nell’immediato avevamo concentrato le ricerche. In tutto questo è emersa la bellezza del nostro lavoro, tutti e sottolineo tutti: Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri e 118. Tutti ci siamo prodigati per trovare questi quattro naufraghi il prima possibile. In questi casi non esistono divise o Corpi, formiamo tutti un’unica squadra di soccorritori sotto il coordinamento della nostra Sala Operativa di Salò».

«Se oggi possiamo essere felici per aver salvato quattro vite umane – conclude Ragadale – il merito è anche della Comunità del Garda che più di vent anni or sono ha voluto fortemente la presenza del Corpo delle Capitanerie di Porto sul più grande lago italiano, una perla della natura, uno dei posti più belli d’Italia e del mondo, un piccolo – ma nemmeno tanto – mare. Io e i 30 guardiacoste, cui mi pregio di essere a Capo e che non smetterò mai di ringraziare per quanto fanno quotidianamente, siamo onorati di prestare servizio sul lago di Garda».

Il comandante del Nucleo gardesano della Guardia Costiera Antonello Ragadale.

 

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