Al ristorante di Eala la miglior carta dei vini d’Italia

LIMONE SUL GARDA - Alla Milano Wine Week il ristorante Senso Lake Garda di Eala premiato per la miglior carta vini. In 140 pagine le migliori etichette del mondo.

La miglior carta vini d’Italia? La trovate sul Garda, nel ristorante Senso Lake Garda del 5 stelle lusso Eala, nuovo hotel aperto lo scorso aprile a Limone.

È quanto ha decretato, in occasione della Milano Wine Week, una giuria presieduta dal critico e gastronomo Andrea Grignaffini.

«Abbiamo analizzato centinaia di carte giunte da tutto il Paese – dice Grignaffini -, cercando la scintilla, quel quid che le rendesse davvero speciali».

E la scintilla è scoccata sfogliando quel tomo di 140 pagine che è la carta curata Manuele Menghini, capo sommelier di Eala, che ha ritirato il premio.

Manuele Menghini, capo sommelier di Eala, riceve il premio.

 

«Un riconoscimento di livello nazionale come questo, a pochi mesi dall’apertura – commenta Menghini – ripaga dei tanti sacrifici messi nel progetto Senso Lake Garda».

Classe 1985, Menghini ha studiato all’alberghiero di Poggio Rusco, ha condotto stage a Villa Fiordaliso di Gardone Riviera, lavorato con la famiglia Santini al mitico Dal Pescatore, a Canneto sull’Oglio, per poi tornare a Villa Fiordaliso con lo chef Riccardo Camanini, seguito nella splendida avventura del Lido 84, sempre a Gardone. Infine l’approdo al ristorante guidato da chef Alfio Ghezzi.

Per il gastronauta Davide Paolini il premio riconosce «merito alle tante risorse umane che lavorano intorno ad una carta vini».

Quella di Senso è stata curata (grafica e stampa) da Toscolano Paper; le illustrazioni sono della gardonese Giulia Bussei.

La potete consultare sul sito di Eala, a questo link.

Eala (cigno in lingua celtica) ha ufficialmente aperto venerdì 30 aprile. La struttura sorge là dove c’era dal 1956 il vecchio Hotel Panorama, aggrappato alla roccia tra la strada Gardesana e il lago, a nord del paese di Limone. Un investimento di circa 20 milioni di euro da parte della Sun Hotels della famiglia Risatti, già proprietaria di due alberghi nel paese benacense e di un terzo a Malcesine.

I lavori erano iniziati nel 2018 con previsione di apertura nel giugno 2020. Il Covid ha fatto saltare i piani e slittare di quasi un anno la riapertura.

L’hotel dispone di 64 suites in 5 tipologie, una Spa su due livelli per ben 1.500 mq e un Medical Centre impostato sulla medicina omotossologica. Tutto ciò che serve per una vacanza all’insegna del benessere e del lusso. Ovviamente non a portata a tutti.

Eala, Suite Argantos (Ph. courtesy of Eala).

 

«È stata una scelta meditata – ha dichiarato alla stampa Davide Risatti, 37 anni e co-proprietario di Eala -, guardando a una clientela diversa da quella dei nostri quattro stelle. Sono convinto che il Garda debba compiere un salto di qualità e non pensare solo alla quantità: i Leali con il Lefay hanno indicato la rotta, noi vogliamo fare la nostra parte e spero che altri seguiranno. Gente chiama gente».

Il ristorante è affidato allo chef Alfio Ghezzi, allievo di Gualtiero Marchesi.

 

 

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